Certo, l'estate è la culla del divertimento e della spensieratezza. Certo, l'autunno è romantico e bellissimo nei suoi toni caldi. Però poi arriva dicembre. E dicembre è dicembre, semplicemente. Io ne vado pazza, da sempre. Per undici mesi all'anno mi reputo una persona abbastanza cinica e coerente, poi arriva dicembre e io impazzisco, divento all'improvviso quello che di solito non sono. Potreste vedermi in giro con la porporina rimasta incastrata nei capelli, potreste vedermi aggirare con uno sguardo indagatore per cercare di capire come trasformare una noce o una pigna o un ramoscello di abete. Potreste addirittura vedermi in chiesa ad aiutare a fare il presepe o qualche addobbo, io che nella chiesa non credo. Potreste beccarmi a cucinare per qualche cena paesana oppure alle prese con le canzoncine dei bambini, con forbici dalla punta arrotondata, con pensierini belli per l'anno nuovo. Ogni anno, a dicembre, c'è una me inedita che spunta fuori e che poi torna in letargo, più o meno, per tutti i mesi successivi. Il fatto è che sono pazza del Natale, degli occhi brillanti dei bambini, della mia famiglia, delle cose belle e buone, del pandoro, del tartufone, degli amaretti, dei cesti pieni di cioccolatini, dell'amore che io respiro a casa mia, intorno al fuoco, insieme a tutte le persone che vedo tutto l'anno, non certo con dei parenti occasionali con cui si passerebbe un Natale di cortesia. Fare ottocento tortellini tutte insieme è bellissimo, da soli sarebbe noioso, ma con zie e cugine spassose diventa uno strano passatempo per trascorrere tutta una domenica. Natale è questo, un pretesto per riunirsi, per festeggiare il bene che ci vogliamo, che ci vogliamo ogni giorno dell'anno.
Sono una persona estremamente laica, per niente credente (ogni anno che passa me ne rendo sempre più conto). Per questo non dovrei nemmeno parlare di Natale, lo so, però l'ho detto all'inizio: a dicembre scompare la mia coerenza e non mi impegno neanche un po' per ritrovarla.
Tutto questo giro luuuuungo di parole per annunciare alcune cose che succederanno sul blog e dintorni in onore del mese più luccicoso e magico dell'anno. Ho usato l'indicativo futuro semplice, perché al momento nutro molto ottimismo nelle mie capacità di incastrare tutto alla perfezione, ma più obiettivamente forse avrei dovuto dire che sto per elencare un paio di cose, anzi tre, con cui vorrei addobbare il mio blog nel prossimo mese. Vorrei.
1) Il calendario dell'avvento di Scarabocchi di pensieri. Questo è un esperimento, probabilmente destinato al fallimento, ma mai dire mai. Intanto provo a metterlo per iscritto, così forse diventa qualcosa di più vero. Volevo trovare un modo per fare Natale anche sulle pagine del blog, così ho pensato a una specie di calendario dell'avvento. Io li adoro, serve specificarlo? Mi piacerebbe farne uno qui, pubblicando ogni giorno un post strettamente luccicante e, magari, anche un po' creativo. Nel momento in cui sto scrivendo non ho ancora pianificato un granché, ma mi piacerebbe che dietro a ogni casellina ci fosse una ricetta allegra e in tema, un art attack veloce, un addobbo tutto naturale, o una storia, un libro, un film...di preciso ancora non lo so, ma vorrei che fosse uno spazietto magico, semplice, che faccia trasparire il calore che sento io in questo periodo dell'anno.
2) P'titZelda2014.
Finalmente, mi viene proprio da dirlo. Per un paio d'anni, da quando conosco Camilla alias Zelda, ho guardato con gli occhi a cuoricino il P'tit da fuori, perché il suo habitat è Instagram e io non avevo ancora un telefono che mi permettesse di scaricarlo, ma quest'anno sì. Da un mesetto ho un profilo (mi trovate qui se vi va), perciò anch'io quest'anno per la prima volta raccoglierò quotidianamente un piccolo e irrinunciabile piacere. Per avere tutte le informazioni su questo gioco fotografico vi rimando al post introduttivo di Zelda, ne ricopio una piccolissima parte anche qui, giusto per chiarire le poche regole esistenti:
1. condividete il banner che apre questo post e invitate tanti amici (questo per il gusto di dirsi: MA GUARDA QUANTI SIAMO!);
2. scattate una foto al dì, da lunedì 1° dicembre a mercoledì 31 dicembre, meglio se ogni giorno. Se non riuscite o lasciate il progetto a metà non succede nulla, non crucciatevi!
3. usate i seguenti hashtag: #ptitzelda2014 (se usiamo solo #ptit ci compaiono tutti i pargoletti di Francia),#ptitzelda2014day1 (#ptitzelda2014day2, #ptitzelda2014day3, … ogni giorno l’hashtag numerato per benino), #zeldawasawriter (ma solo se volete, in realtà è un puro vezzo della qui scrivente).
Lo so che gli hashtag vi sembrano lunghi e inutili ma per me sono vitali per trovarvi: più specifici sono e più mi risulta facile commentare, cercare foto, selezionarne alcune e, perché no, condividerle!
4. se avete un account privato noi non vedremo le vostre foto. Decidete quindi se sbloccarlo per un mese o se partecipare in disparte.
5. commentate le foto altrui, siate sconsideratamente complimentosi se lo sentite, diventate amici, prendete spunto dell’intuito fotografico altrui e affinate il vostro occhio.
3) December reflection 2014.
Il progetto ideato da Susannah Conway è in parte simile a quello di Zelda, con la differenza che le P'tit mi sembra abbiano un'impronta più spontanea e immediata, mentre le foto richieste da questa seconda challenge sono funzionali anche a un rapido recap dell'anno quasi concluso. C'è bisogno di una riflessione in più, visto che per ogni foto da fare è indicato un tema più specifico. Mi piacerebbe dedicare a questo gioco fotografico un post a settimana, magari la domenica, raccogliendoci sette momenti. Tentar non nuoce, no?
Per tutte le info qui potete trovare il post di Susannah.
Scusate per la lunghezza infinita del post, nel caso siate arrivati fin qui vi auguro un bellissimo ultimo fine settimana di novembre!