Di quello che succederà

Creato il 20 gennaio 2015 da Righevaghe

Sapete che ho perso il lavoro. No, non sono triste. Non era il lavoro della mia vita, il più delle volte avevo voglia di urlare e tirare le cuffie dalla finestra, sporca, dell'ufficio. Certo, avevo trovato un equilibrio e persone meravigliose. Avevo messo a frutto la mia ironia, autoironia e istinto di conservazione per farlo diventare quasi divertente e il blog e la fanpage mi hanno aiutata tanto, ma no, non sono triste. Nostalgica, ma senza rimpianti.
E, tranquilli, non finirò sotto un ponte, una delle cose che non mi ha mai spaventata è lavorare.
Sapete anche, o meglio vi siete accorti, che ho ridotto il numero di letture e quindi di recensioni. Non ho letto meno in realtà, ho continuato a leggere tanto, ma roba non recensibile e soprattutto mi sono goduta di più i libri che ho letto. Certe volte per finire in fretta un libro, per poter poi passare a un altro, mi perdevo pezzi interi. Non ricordavo trame, personaggi, dettagli fondamentali. Certi libri è come se non li avessi mai letti. E questo, sì, è triste. Quindi meno libri, ma più consapevolezza. Le recensioni non mancheranno.

Tutto questo preambolo per dirvi che questo sarà un anno intenso. Ci saranno tantissimi cambiamenti che inevitabilmente coinvolgeranno anche il blog. Perché saranno dei cambiamenti così sensazionali che dovrò per forza raccontarveli, tra un libro e un altro.
Avrò ancora questo mesetto di riflessione, riposo, concentrazione, preparazione, chiamatela come volete voi, e poi... andrò per due settimane a Dublino. Da sola. Io e me. Ufficialmente a studiare un po' di inglese.
Certo, sì, lo so, a Dublino ci sono tantiiiissimi italiani. Ma l'idea di fare quest'esperienza mi riempie di emozione. Forse molte persone sono abituate a viaggiare da sole, ma io no. Sarà tutto nuovo. Credo che non capirò niente per i primi 3 giorni e navigherò a vista, ma poi lascerò fare all'istinto. Cercherò di fidarmi.
Sono terrorizzata, lo ammetto. Ma sapete che c'è? La voglia di andare e mettermi alla prova e visitare una città che ho sempre desiderato vedere nasconde quasi tutta l'ansia. E nascondere la mia ansia non è roba da poco. Io vado in stazione più di mezzora prima perché ho paura di perdere il treno, controllo sempre due volte se ho preso le chiavi di casa e passo giornate intere col dubbio di non aver chiuso il fornello, la candela, la porta (e ci sono persone che possono raccontarvi centinaia di incontri ravvicinati con la mia ansia). Quindi se la mia ansia viene messa un po' da parte da questa voglia di prendere e partire, vuol dire che lo devo proprio fare. E ve lo racconterò, a modo mio. Sperando di portarvi tutti un po' con me.

E poi riprenderò a studiare. Ma su questo non ho ancora le idee chiare, quindi lo scopriremo giorno per giorno.

Molto probabilmente vi racconterò anche di quello che succede quando stai cercando un nuovo lavoro e vuoi evitare il call center. Questo, secondo me, sarà divertente.

E infine, molto probabilmente, ci sarà un cambiamento grosso, ma veramente enorme, nella mia vita. Nessun figlio, prima che vi scateniate con le supposizioni. Se veramente questo cambiamento dovesse accadere avrò tante di quelle cose da dire che un blog solo non basterà. Ovviamente ve ne parlerò a tempo debito. Intanto vi lascio crogiolare nella curiosità...

Che premesse scoppiettanti, eh?
Spero di avervi convinti tutti. Perché io ce la metto tutta.

Alla prossima.


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