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Di ruscio responsabile per le marche del nuovo partito “popolari liberi e forti”

Creato il 21 febbraio 2015 da Libera E Forte @liberaeforte

a cura dell’Ufficio Stampa di POPOLARI LIBERI E FORTI

Saturnino Di Ruscio, ex Sindaco di Fermo dal 2001 al 2011, è stato nominato Responsabile per le Marche del nuovo partito POPOLARI LIBERI E FORTI (PLF) fondato da un qualificato gruppo di soci e simpatizzanti del Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo (C.I.S.S.).

Lo ha annunciato – nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi a Fermo – il Segretario Politico Nazionale di PLF, Giovanni Palladino, figlio dell’esecutore testamentario di don Luigi Sturzo e Presidente del C.I.S.S. dal 1995 al 2011. I fondatori di PLF provengono tutti dal mondo delle libere professioni e nel passato non hanno mai fatto politica.

“Abbiamo deciso di fondare un partito di vera ispirazione sturziana” – ha affermato Palladino – “per riportare in Italia la grande cultura del popolarismo, un sistema e un metodo politico ideato dal fondatore del Partito Popolare Italiano nel 1919, e che dagli anni 60 in poi i cattolici impegnati in politica non sono mai riusciti a tradurre nella realtà dei fatti.

È una cultura che dà largo spazio alle autonomie locali e al settore privato dell’economia, ponendo lo Stato nel solo ruolo di arbitro (regolatore e controllore) e non anche di giocatore (imprenditore e banchiere). Purtroppo questo doppio ruolo ha rovinato l’Italia negli ultimi 50 anni con il dilagare delle tre “male bestie” previste e temute da Sturzo: lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico. Quanto più denaro viene gestito dal settore pubblico, diceva Sturzo, tanto più la politica corrompe e si corrompe.

È davvero giunto il tempo di realizzare una vera e propria rivoluzione morale e culturale in Italia con uomini come Di Ruscio, che ha sempre seguito la prima regola sturziana del buon politico: servire non servirsi.

Siamo un folto gruppo di autentici sturziani, che hanno deciso di dedicarsi a questa difficile ‘missione rivoluzionaria’ anche per non commettere un peccato di omissione giustamente denunciato da Albert Einstein: ‘Il mondo è in pericolo non a causa di quelli che fanno del male, ma di quelli che guardano e lasciano fare’.

Luigi Sturzo con il suo popolarismo non volle lasciar fare. Purtroppo non fu seguito dai suoi eredi del tempo. Noi vogliamo riprendere quella preziosa eredità per farla fruttare in un Paese che ha un gran bisogno di buona politica e di buona economia”.

Saturnino Di Ruscio, nell’accettare il nuovo e impegnativo incarico, ha dichiarato:

“Ho finalmente trovato il partito che attendevo da tempo. Nel leggere quanto ha scritto e fatto don Sturzo (giustamente nominato senatore a vita da Luigi Einaudi nel 1952) ho avuto la conferma di tante verità apprese nel corso della mia attività politica e ora intendo diffonderle in tutta la mia fantastica regione. Le Marche hanno un enorme potenziale di sviluppo, se riusciamo a portare queste verità alle radici del nostro agire di amministratori pubblici.

Il pro-sindaco di Caltagirone, don Luigi Sturzo, diceva spesso ai suoi concittadini all’inizio del secolo scorso:

‘Se la ragione morale è calpestata dalla ragione politica e dalla ragione economica, queste due ragioni sono prive di ragione, cioè sono prive di razionalità. E tutto ciò che è irrazionale, prima o poi è destinato a cadere davanti alla realtà delle azioni sbagliate compiute nel mondo della politica e dell’economia. La Storia è un libro aperto che conferma questa semplice verità. Quindi ci dobbiamo convincere che la politica senza etica non è vera politica, cioè non è vero servizio a vantaggio del bene comune, e l’economia senza etica è diseconomia, è una economia che distrugge anziché costruire’.

Papa Francesco ha di recente parlato di una ‘economia che uccide’. Vogliamo continuare a vedere “morti” e “feriti” per colpa di noi amministratori della politica e dell’economia? Credo che il popolarismo sturziano sia un’ottima ‘medicina’ contro questi mali. Tutto ciò è utopia? Ritengo che – come Sturzo – dobbiamo credere che la speranza debba essere un dovere, un bel dovere!

Accetto quindi l’incarico assegnatomi da PLF con grande gioia e con la consapevolezza di svolgere un servizio oggi richiesto a gran voce dalla stragrande maggioranza dei marchigiani”.

Fermo 20 febbraio 2015


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