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Di Spigola,Ester,Aida e la loro paura di volare

Creato il 26 febbraio 2012 da Luigiderosa @Luigi2006

Gatta o micella? No è una lince, lussuriosa predatrice

Di Spigola,Ester,Aida e la loro paura di volareLa paura della lincedi Antonella Cilentopagine 230 Rogiosi Editore € 16,00
D’improvviso un’esplosione tremenda,il Museo Archeologico del Castello Aragonese di Baia è avvolto dalle fiamme,Aida Festa,guida che aveva appena rassegnato le dimissioni indignata per mesi di arretrati non pagati,è sbalzata in terra nel cortile dove uggiolano terrorizzati i bastardini del castello. Dalla coltre di fumo nero emerge Nino D’Esposito,il vecchio custode.Grida! Aida,lo guarda terrorizzata,in mano stringe qualcosa,le si avvicina.Grida! Nino divorato dalle fiamme si inginocchia e porge l’oggetto ad Aida,poi si lascia cadere.Grida!,ma Nino D’Esposito non era muto dalla nascita? Aida,alcune settimane dopo è nel suo piccolo appartamento,le mani ustionate conservano le cicatrici della tragedia,il padre Peppino Festa l’hDi Spigola,Ester,Aida e la loro paura di volarea lasciata riposare ed è tornato al lavoro nel cimitero di Poggioreale.Aida ossertva attonita il “dono” di Nino D’Esposito,il custode “muto”, si tratta di uno specchio,ma non è tutto,dietro lo specchio Aida ha scoperto,ben occultato, un quadro,deve essere antico. C’è un San Giovanni Battista che da ore la “guarda terrorizzato “,alle sue spalle c’è una lince.Aida scava nei suoi archivi fotografici mentali di esperta d’arte: “quei colori, quei tratti,quella luce è…un Guido Reni. Che ci faceva un povero custode semianalfabeta e “muto” con un capolavoro di uno dei maggiori pittori del Seicento?Perchè il Museo Archeologico è stato incendiato? Sono domande che si fanno strada nella mente sempre più confusa di Aida,la polizia come al solito brancola nel buio, c’è solo quel falco,Domenico Nunnaro,conosciuto durante la deposizione in Questura che sembra interessarsi seriamente all’intrigo.Antonella Cilento ci racconta un noir accattivante,disegna con le parole,amori pribiti,figlie perdute,genitori perdenti,bastardi e carogne,ci pone enigmi da risolvere,la sua narrazione ha ritmo e leggiadria,”dipinge” su seta Napoli,come Guido Reni gli Angeli,ma Napoli non è un paese per Angeli. di Luigi De Rosa
(Nella foto in alto la scrittrice Antonella Cilento in compagnia del giornalista Vincenzo Aiello in occasione della presentazione del libro nella kermesse culturale “Libri Con-tatto” a Castellammare di Stabia il 25 febbraio 2012)

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