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Di stress e stanze dei bottoni

Creato il 26 aprile 2013 da Albino

Ultimamente ci sono due novitá nella mia vita. La prima e’ che sembra io sia arrivato “nella stanza dei bottoni”, come si suol dire, e la seconda e’ che mi dimentico le cose. Anzi no, ce n’e’ pure un’altra: ho smesso di interessarmi di cosa succede in Italia.

Partiamo dall’inizio. Cosa intendo per “la stanza dei bottoni”? Beh, semplicemente che ho raggiunto quel certo livello di anzianita’ che mi offre accesso alle riunioni che contano, dove si decide, dove si forgia il futuro dell’azienda. Potrei dirvi che sono una noia mortale, che si parla e basta, non si decide un bel niente, tutt’al piú magari si viene a sapere qualcosa su come vanno le cose veramente. Potrei dire questo, ma in realtá devo ammettere che la cosa in fondo mi piace, che in fondo e’ meglio cosí piuttosto di subire le decisioni degli altri e non sapere un cazzo fino a cose fatte, che e’ un po’ lo stress che capita al mid-manager quando viene lasciato fuori da certe stanze.

Vien da se’ naturalmente che la cosa mi sta portando via un quantitativo industriale di tempo, al punto che non ho piú un secondo libero. Questo ha un impatto che potete toccare con mano, visto che oramai scrivo un post ogni morte di papa, e altri che non sospettereste mai. Tipo il mio ultimo viaggio in Giappone, nel quale sono stato cosi’impegnato che in 5 giorni a Tokyo ho mangiato 2 volte in camera a cena, tutti i pranzi sono stati piu’ o meno un sandwich al combini o poco piu’, non ho visto un amico che sia uno e ho praticamente lavorato e basta. Ormai andare a Tokyo per me e’ sinonimo di lavoro, lavoro, lavoro. Sono arrivato al punto in cui se potessi me ne starei quasi quasi a casa. Questo per capire come sono ridotto.

La seconda cosa e’ un po’ il corollario della prima. Aumentati gli impegni, aumentato lo stress, eccomi qui: sono arrivato al punto di dimenticarmi le cose. Di punto in bianco. Ne sto facendo cosi’ tante che a volte vedo documenti firmati da me, o email con mie risposte dentro… ed e’ la prima volta che le vedo. Nel senso che non solo le ho dimenticate, ma per quanto mi sforzi non ho nemmeno memoria di aver mai fatto certe cose. Cancellate dal cervello proprio. Sembra una cosa da ridere, ma inizio a preoccuparmi. O forse e’ naturale: ditemi che e’ naturale vi prego.

Terza cosa, per finire. L’altro giorno mi hanno chiesto cosa ne pensassi dell’elezione di Napolitano. Lí per lí devo dire che non sapevo che rispondere. Per intenderci, guardo ancora le news, guardo ancora Ballaró e Servizio Pubblico in streaming. Solo che… ho smesso di preoccuparmi. Ho smesso di incazzarmi. Forse ho perso la speranza, o sará che mi sono accorto che la mia vita va avanti indipendentemente da cosa succede in Italia. O forse ho solamente troppi cazzi miei di cui occuparmi per avere altre preoccupazioni di cui interessarmi. Boh.


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