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Di Tharros & Amun. E di altri luoghi

Creato il 11 febbraio 2012 da Zfrantziscu

Di Tharros & Amun. E di altri luoghi

Figura 1. a. Scarabeo da Sulcis (1); b.c.,
scarabei dal catalogo Magnarini (3).

di Atropa Belladonna
Sembra sempre che ci sia un po’ di Vecchio e un po’ di Nuovo nei reperti sardi che si richiamano all’Egitto, siano essi scarabei, anelli, tavolette scritte. Il Vecchio sembra cadere per lo più nel periodo del nuovo regno (1550-1069 a.C.), a partire dalla XVIII dinastia (1550-1292 a.C.). Il Nuovo casca dall’VIII secolo a.C. fino ad una data che non so precisare. Il problema è che Vecchio e Nuovo si mescolano; mi spiego con un esempio. Lo scarabeo da Sulcis di figura 1a (1) reca un motivo identico ad uno scarabeo di epoca ramesside, 1292-1069 a.C. ca.(fig. 1b): il nome Menkheperra (2) racchiuso in un cartiglio orizzontale con n complementare, il sole alato con quella particolare forma e le zampe mediane dello scarabeo in basso che si uniscono alle code degli urei, sono motivi tipici di quel periodo (3). Tuttavia il dorso dello scarabeo, i geroglifici tratteggiati all’interno e la tripla linea di divisione tra le elitre, come nell’esemplare di fig. 1c, sono tratti tipici dell’epoca tarda (728-525 a.C.). Insomma anche nei reperti sardi cosiddetti egittizzanti non si sa bene che pesci pigliare, quanto a datazioni. Il meglio che si può fare, almeno per il momento, è pescare e leggere nel tanto, tantissimo che in Sardegna ci parla del dio nascosto, Amun (JMN) paladino della XVIII dinastia di Tebe, e divenuto in seguito il sincretico Amun-Ra (JMN-Rc). [sighi a lèghere]

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