Magazine Media e Comunicazione

Di Trapani (Usigrai): “Il canone non è un totem ma la Rai deve avere certezza di risorse” (Agi)

Creato il 13 novembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano

Di Trapani (Usigrai): “Il canone non è un totem ma la Rai deve avere certezza di risorse” (Agi)

Vittorio Di Trapani

Il canone Rai “non è un totem” per il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico, “ma discutiamo di qualunque sistema che dia alla Rai certezza di risorse”. Lo ha detto Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai, durante l’audizione in commissione di vigilanza.
Di Trapani ha anche detto che a suo avviso “con un recupero dell’evasione non solo si può fare un abbassamento del canone” ma arrivare anche a una eliminazione progressiva legata al reddito. Ad oggi l’evasione del canone “tocca livelli senza pari in Europa, il nuovo contratto di servizio non risolve il problema ma non c’è azienda che possa essere sana senza certezza di risorse”, ha detto ancora il segretario dell’Usigrai.
Il quale ha anche espresso “sconcerto” per la proposta formulata attraverso un emendamento in Senato di un aumento di 6 euro del canone determinando così risorse da destinare al sostegno di imprese radiotv private. “Condividiamo l’esigenza di sostenere le tv private ma non si può fare attraverso l’aumento del canone – ha detto Di Trapani – E’ inaccettabile e di dubbia percorribilità utilizzare introiti finalizzati al servizio pubblico per scopi però diversi. Se invece lo scopo della proposta di aumento non è questo, allora si trovi strumento adeguato per il sostegno a quelle imprese”.
Su questo specifico argomento è intervenuto anche il capogruppo del Pd in vigilanza, Vinicio Peluffo, sostenendo la contrarietà ad associare al canone il sostegno dell’emittenza locale. “Questa dev’essere sostenuta con lo strumento adeguato. Serve un raccordo tra il lavoro della commissione e quello dell’Aula, che pure è sovrana e ogni gruppo può presentare tutti gli emendamenti che vuole”.
E anche Mario Marazziti, di Scelta civica, ha detto no a un aumento del canone per sostenere radiotv private e altri servizi “che legittimamente vanno sostenuti in Italia”. Un aumento in tal senso “aumenta la distanza tra cittadini e Rai e finisce con il penalizzare ambedue i soggetti”. Più in generale, dopo aver ascoltato la relazione del segretario dell’Usigrai sul capitolo contratto di servizio – che era il tema centrale dell’audizione di oggi – Marazziti ha detto che la Rai “è una società che è un grande asset del Paese. A volte il Paese l’avverte come un asset appesantito, dobbiamo fare in modo che il Paese riconquisti pienamente fiducia nella Rai e nel modo in cui fa servizio pubblico, se tale è davvero. Questo Parlamento non ha la forza di una maggioranza che possa pensare a una riforma” del settore comunicazioni, “ma ha occasione storica per raggiungere comunque obiettivi che sembravano difficili molti anni fa”. Marazziti ha anche sottolineato: “Rilevo che le considerazioni dell’Usigrai siano coincidenti, fortemente condivise, con quelle di presidente e dg Rai, e di Scelta civica”.
Tra gli altri interventi anche quelli di Alberto Airola, del Movimento 5 Stelle, che ha chiesto al sindacato Usigrai, ma non solo, di favorire la pubblicazione di organigrammi e di dati sui compensi, così da “effettuare una corretta vigilanza e dare spunti corretti”.
E Giorgio Lainati, Pdl, vice presidente della commissione, ha chiesto quale sia “la visione dell’Usigrai e dei sindacati in genere sui compensi, visto che poi è argomento che rimanda al canone”.
Vincenzo Cuomo, del Pd, ha sollevato dubbi sul fatto che di recente l’assunzione di 35 giornalisti abbia coinvolto unicamente persone provenienti dalla scuola di formazione di Perugia, “che non riusciamo a definire aziendale”. E il presidente della commissione, Roberto Fico (M5S), si è chiesto ed ha chiesto spiegazioni o valutazioni a Di Trapani sul perché “nelle assunzioni siano stati discriminati tutti gli studenti delle scuole di formazione giornalistica, visto che era scritto che per le assunzioni si sarebbe ricorsi a 'scuole', quindi è detto al plurale, e alla prassi aziendale. Non si comprende il criterio di scelta sul perché proprio queste 35 persone e solo da Perugia…”. Di Trapani (che ha sottolineato orgogliosamente come anche lui sia di provenienza, diversi anni fa, della scuola di Perugia, “e forse senza quella non sarei in Rai”) ha fatto rilevare che “né oggi né domani l’Usigrai darà l’assenso a iniziative o decisioni fuori dalle norme di legge”.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :