Di uomini verdi, quaderni di foglie e un libro da non perdere: Erbe spontanee in tavola. Di Annalisa Malerba. Foto di Carla Leni. Edito da Sonda.

Da Labalenavolante

Non so voi, a me dell’asilo sono rimasti non più che una manciata di ricordi.

L’odore del pongo, che mangiavo perchè sapeva di mela verde (non emulatemi vi prego!). I rimproveri delle suore quando mi ostinavo a disegnare persone di colore verde, perchè per me era quello il colore della pelle (forse effetto del pongo) ma soprattutto i quadernini con le foglie appiccicate, quelle delle piante raccolte al parco o per boschi e poi messe ad essiccare.

Crescendo, ho smesso col pongo, ma la passione per le erbe è rimasta.

Passeggiando con Medora soprattutto, mi piace guardarmi intorno, osservare le piante, fotografarle, cercarle nei libri, impararne il nome e magari scoprirne gli usi, soprattutto in cucina.

Da ragazza cresciuta in città però non è che abbia tutta questa dimestichezza con le erbe spontanee. La mia conoscenza si ferma a quelle più comuni, come il tarassaco, la portulaca e poche altre, usate in quelle poche ricette rimaste superstiti nella nostra tradizione famigliare, tipo il risotto con le ortiche o l’insalata di tarassaco che fa bene perchè depura. Forse per questo quando trovo qualche erba un po’ diversa dal solito in vendita dal mio verduraio di fiducia non resisto all’acquisto. Soprattutto mi piace farmi consigliare su come cucinarle! E’ così rassicurante pensare che un antico sapere si mantenga nel tempo.

Così, quando ho letto dell’uscita di un ricettario vegan dedicato alle erbe commestibili mi sono catapultata a prenderlo. Metteteci poi che è scritto da Annalisa Malerba, grande chef di cucina naturale (passatotralemani.wordpress.com) e i piatti sono stati fotografati da nientepopodimenoche Carla Leni (www.lacucinadellacapra.wordpress.com) per avermi convinta che dovevo possedere una copia di questo manuale, prima ancora di averlo sfogliato.

Ora, forse potrà sembrare fuori luogo un libro sulle piante spontanee in questa stagione. In realtà ho scoperto leggendolo che i momenti migliori, come quantità di specie disponibili e come freschezza, sono la primavera e l’autunno! Insomma, un invito a uscire di casa, andar per boschi e.. trovare gli ingredienti! Medora è felicissima. E anch’io!!

Il ricettario è di quelli maxi formato edito da Sonda, di cui tempo fa avevo già recensito un altro volume, quello dedicato alle grigliate vegan.

Dentro trovate una parte introduttiva a cura di Annalisa, in cui racconta l’esperienza di vita da cui è nato il libro e i mille volti delle ‘malerbe’, da quello botanico a quello culinario e culturale. C’è poi un paragrafo dedicato alle preparazioni di base, come bevande ai cereali, bevanda di soia al naturale, maionese di soia, gomasio, labnè…

Infine il ricettario vero e proprio, con 16 erbe, tra cui violetta, tarassaco, erba cipollina, menta, ortica, equiseto, papavero, raccontate tramite ricette semplici e originali, molte delle quali gluten free.

In particolare ho apprezzato che per ognuna di queste ‘malerbe’ sono presenti più ricette, almeno una delle quali è crudista; qua e là tra le descrizioni delle preparazioni, sono inoltre disseminati tanti preziosi trucchi di cucina, omaggio alla sapienza delle massaie di casa. Per esempio, non troviamo facilmente la farina di legumi? Qui si trova un’idea veloce per farla in casa (p.17), magari per cimentarci nella mattonella di falsa ortica e consolida (p.93).

Sfogliandole, mi è venuta voglia di replicarle… TUTTE!

Ora vi saluto che oggi sembra primavera, e la voglia di uscire è tornata a farsi sentire.. chissà quali erbe incontrerò! Ora di certo ho uno strumento in più per riconoscerle


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