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Diabete infantile: intervista al Dott. Andrea Scaramuzza – 2a parte

Creato il 09 dicembre 2014 da Abcsalute @ABCsalute
Diabete infantile
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La scorsa settimana abbiamo pubblicato la prima parte dell’intervista fatta al Dott. Andrea Scaramuzza sul diabete infantile, per inquadrare la malattia e imparare a riconoscerne i segnali. Oggi proseguiamo parlando di come si gestisce la malattia e qual è l’approccio consigliato verso i bambini.

 

Diabete infantile, impariamo a gestirlo

1. Diabete nell’adulto e nel bambino: cosa cambia nella cura?
Tutto e nulla. Se parliamo di diabete tipo 1, i principi da seguire sono gli stessi: terapia insulinica, alimentazione corretta ed esercizio fisico regolare. Mentre nel caso del diabete tipo 2 la terapia si basa sulla modifica degli stili di vita che deve comprendere alimentazione sana e tanta attività fisica, ed eventualmente sull’assunzione degli ipoglicemizzanti orali; solo in una minoranza dei casi è necessario ricorrere all’insulina.

La differenza nel curare il diabete negli adulti e nei bambini sta nelle quantità, nelle tempistiche e nell’approccio: l’errore più grande che si potrebbe commettere, infatti, è considerare il bambino un adulto in miniatura. Non è così. Il bambino è diverso da un adulto, ogni aspetto della terapia va personalizzato in base alle sue esigenze.
 
2. Le moderne tecnologie mediche, come i microinfusori di insulina e i sensori in continuo della glicemia per una rilevazione continua del glucosio, hanno facilitato la gestione della patologia: oltre ai vantaggi, quali sono le eventuali controindicazioni nell’uso delle nuove apparecchiature?Nessuna. L’unico vero ostacolo all’utilizzo di queste tecnologie nella gestione quotidiana della malattia è la scelta del paziente o della famiglia di non utilizzarle. Le ragioni possono essere varie, ma la più frequente è la sensazione di dipendenza da una macchina o il desiderio che gli amici non vedano protesi che possano in qualche modo identificare la malattia, altrimenti spesso del tutto invisibile.
 
3. Il ruolo dei genitori è determinante per la corretta gestione del diabete nei bambini. Quale consiglio darebbe ai genitori che non sanno come affrontare il problema e, soprattutto, che hanno difficoltà a istruire il proprio figlio sul diabete?
Direi loro di appoggiarsi ad un Centro specializzato che possa contare su un’équipe multidisciplinare composta da molteplici figure professionali, medico, infermiere, dietista, psicologo. In questo modo, qualsiasi problema dovesse verificarsi, si potrebbero utilizzare le soluzioni migliori e più appropriate per ciascuna situazione.


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