Magazine

Dialoghi post-elettorali

Creato il 17 marzo 2013 da Lundici @lundici_it

In una stanza, reale o virtuale non importa, nei venti giorni che seguono le elezioni del febbraio 2013, si ritrovano 11 personaggi a discutere della situazione politica italiana, e in particolare dei rapporti tra PD e MoVimento 5 Stelle …Questo il loro dialogo. Commentando l’articolo, si può partecipare alla discussione.Dialoghi post-elettorali

Il giorno seguente le elezioni

Barnaba: Vi comunico che dopo 40anni di Democrazia Cristiana e 20 di fascio-berlusconismo la prima forza politica a Latina è un’altra: MoVimento Cinquestelle!

Riccardo: Mi aspetto l’arrivo ai Ministeri di gruppi di grillini in cerca degli sprechi della pubblica amministrazione. Se lo fanno, gli apro le porte.
Barnaba, ma un’alleanza con Bersani solo per rifare la legge elettorale e togliere le reti a Berlusconi, non si può fare?

Giuseppe: Caro Barnaba, spero tanto di sbagliare, ma questo giorno mi sembra tanto quello in cui venne eletto il primo sindaco della Lega.

Barnaba: Giuseppe ti stimo lo sai, ma questa volta non stai leggendo bene la situazione…sono sicuro che saprai col tempo dare una valutazione più completa, essendo te una persona intelligente

Giuseppe: Sono assolutamente disposto ad essere smentito e sarei sinceramente felice che così fosse. Anche perché potrebbe essere una possibilità per rigenerare il PD.
Rimango in attesa di vedere se il M5S sarà capace di passare dalla protesta alla realizzazione di qualcosa di concreto.

Riccardo: Nonostante non ami Grillo e i suoi modi, il dato obiettivo scaturito da queste elezioni è che il popolo italiano ha scelto il cambiamento radicale, punendo duramente la Lega, Monti, Berlusconi (-16%) e anche il PD.
A questo punto, l’unica soluzione è un governo PD-M5S, che rispetterebbe il mandato degli elettori. Purtroppo Grillo non è disposto, la coppia D’Alema-Bersani cercherà l’inciucio col cavaliere e Monti. Ed io allora passerò a Democrazia Atea.

Dialoghi post-elettorali

Parlamentari del MoVimento 5 Stelle il primo giorno della legislatura.

Gaetano: Il dato è che c’è ancora un 30% dell’elettorato che vota Berlusconi. Sul lungo periodo questo vuol dire davvero dover iniziare ad accumulare dracme.

Sul breve magari si può fare come in Sicilia. Grillo non è il MoVimento 5 Stelle: se son rose fioriranno.
E’ interessante adesso vedere tutti i piddini incuriositi dal M5S dopo averne detto peste e corna. Chissà finalmente non leggano il programma e ci trovino qualcosa di interessante. Mi aspetto D’Alema che dirà che il M5S è una costola della sinistra, quel D’Alema che ancora comanderà nel PD dopo una débâcle imbarazzante.

Comunque sì, se il M5S non fa almeno: riforma legge elettorale, limite due mandati e conflitto di interesse, fa errore madornale.

Giuseppe: Scrivere un programma bellissimo, mandare affanculo politici vecchi e corrotti ed avere un’ottima strategia comunicativa è un conto. E – tutto sommato – non è neanche troppo difficile. Realizzare il cambiamento promesso è un altro ed è molto, molto più difficile. Sarò il primo ad essere felice se ciò accadrà, anche perché tutto il resto è marcio e perdente.

Riccardo: Come sostenitore di Bersani, lo schiaffo ricevuto a quattro mani dagli italiani è forte, vivo e parecchio doloroso. Proprio per questo chiunque abbia un minimo di intelligenza si deve rendere conto che l’M5S esiste e qualcosa rappresenta.

Ad ogni modo la dirigenza del PD dovrebbe prendere atto che il suo tempo è finito. Dopo questa sberla, è tempo di andarsene. D’Alema, Bersani, Finocchiaro, Bindi. Sparite incapaci! Altro dato interessante è quanto vale il Vaticano oggi: il 10% scarso preso da Monti. Il paese è proprio cambiato. Solo i dinosauri non se ne sono accorti. Ciao da Roma

Agostino: Qui in Campania, forse non ci sarà mai salvezza…oltre al dato percentuale si registra sempre la sconfitta della parte sana, che non riesce a ribaltare l’inveterata tradizione fondata sullo scambio.

Una decina di giorni dopo le elezioni

Giuseppe: Caro Barnaba, io, nei “discorsi alla macchinetta del caffè”, ti cito sempre come esempio del fatto che nel M5S esistono persone intelligenti e preparate.

Dialoghi post-elettorali
Barnaba: Caro Giuseppe, non è retorica ma lo stesso vale per me: fin quando saprò che a votare PD ci sono persone come te o Riccardo ho la speranza di avere un confronto serio e senza pregiudizi (proprio perché ti/vi considero, per quello che vale la mia opinione, estremamente intelligenti e preparati).

Anzi ti dico di più: è un vero peccato che persone come te non abbiano un ruolo in un partito come il PD, ne guadagnerebbe, ma forse è proprio questa la ragione per cui il PD è un partito morto: perché non attira le persone intelligenti che al massimo lo votano, non essendone mai del tutto convinte.

Pietro: Barnaba, hai ragione da vendere: la struttura del PD scoraggia cambiamenti sin dalla base. Immagino però che sia d’accordo anche tu che questa cosa che il PD (e immagino anche gli altri partiti) debba restituire 48 milioni di rimborsi è solo una sparata buttata là perché colpisce facile facile, più o meno come quello che prometteva di restituire l’IMU.

Barnaba: Caro Pietro, beh in realtà non sono d’accordo…il MoVimento già lo ha fatto in Piemonte, in Emilia, in Sicilia e adesso lo farà nel Lazio, in Lombardia e in Molise, non che a livello nazionale.
Non è come l’IMU, a mio avviso, primo perché in quel caso siamo ai limiti di un voto di scambio e poi, soprattutto, perché ci fu il famoso referendum del 1993 in cui il 93% degli italiani che votò si espresse per l’eliminazione dei contributi pubblici ai partiti. Quindi, sostanzialmente, quella del finanziamento pubblico ai partiti è una battaglia importante e giusta e per niente demagogica. Se poi ti riferivi al fatto formale del documento preparato da Grillo per Bersani, certo questo è più che altro spettacolo o una partita di poker giocata sui media e sui giornali, soprattutto perché Bersani mai lo firmerà e il PD mai acconsentirà all’eliminazione del finanziamento essendo colmo di debiti.

Giuseppe: Il MoVimento a me pare un po’ in un vicolo cieco: se si accorda con “loro” (i partiti, comunque marci) perde il consenso di chi è contro tutto e tutti. Ma se continua ad essere contro tutto e tutti, perde (o comunque non conquista) il consenso di chi vuole incidere sulla realtà e realizzare almeno qualche punto del programma, magari trovando punti operativi di contatto con le parti sane del PD che provano a cambiarlo dall’interno. Per ora lo vedo un po’ vittima di se stesso. Queste due anime del M5S finiranno per scontrarsi molto presto.

Il vero snodo è – tanto per cambiare – il nostro amico B. che – come già scritto e detto – al pari di Hitler rimarrà nel bunker fino all’ultimo e, pur di non farsi prendere vivo, lascerà l’Italia in macerie.

Matteo: In estrema sintesi sono giunto alla conclusione che l’Italia è fondamentalmente un paese di destra e conservatore, dopodiché ho aperto il rubinetto dell’acqua e ho scoperto che se giro sul rosso viene calda. Ho inoltre maturato la convinzione che non vedo nel voto al 5stelle un grido di ribellione, anzi ci vedo un “piuttosto che votare sinistra, voto Grillo”. La sinistra in Italia ha vinto solo quando aveva come candidato premier Prodi che sostanzialmente era ed è un democristiano, ed anche a questa ultima tornata avrebbe probabilmente vinto solo presentando un centrista come Renzi.

Altra lettura che ne derivo, in Italia non esiste più un partito di destra. Non possiamo pensare che il Pdl sia la destra, il Pdl è Berlusconi, e se non fosse tornato in campo lui con Alfano sarebbero arrivati al massimo al 17%, probabilmente l’astensionismo sarebbe stato anche maggiore oppure Grillo avrebbe preso ancora più voti.
Ammetto che il mio voto non è stato il massimo della coerenza, Pd al Senato e Movimento alla Camera, ma nelle mie intenzioni c’era l’idea di assicurare al Paese un governo semiserio con però il pungolo dei 5stellini con i loro cavalli di battaglia.
Se dovessi rivotare oggi, farei come ha fatto la donna prima di me ai seggi, la quale ha chiesto formalmente di verbalizzare che lei a votare c’è andata, ma non ritiene che ci sia nessun partito che la rappresenti.

Dialoghi post-elettorali
Maurizio: Inizio con il dichiarare che questa volta non ce l’ho fatta a votare PD, troppo espressione di cose non fatte e non dette (quasi al pari degli altri mi verrebbe da dire) e con poca voglia di cambiamento!
A questo punto immagino che molti di voi penseranno che abbia votato il M5S con il noto voto di protesta. Mi spiace deludere i grillini, ma seppur mi riconosca in molti (non tutti!) i loro punti, non affido il mio paese a persone come Grillo (ma soprattutto Casaleggio) che ai miei occhi tirano le fila di un partito che ha il merito di aver dato una bella scossa ai partiti tradizionali (speriamo!), composto da persone sicuramente motivate e spero in gamba visto che da oggi siedono in Parlamento, ma sulle cui logiche decisionali e ispirazionali ho davvero forti dubbi.

Diciamo che aspetto i grilini al varco: dimostratemi che riuscite a fare molte di quelle belle cose che proponete e che nel bene e nel male non siete vittima delle decisioni di Grillo e Caseleggio e posso anche pensare di darvi il mio voto.

Del PDL non dico. Non alimento discussioni su Berlusconi. Lo credevo alla sua fine politica dopo le dimissioni, mi sono sbagliato, ma non credo che lui o chi per lui possa avere un futuro politico di maggioranza in questo paese nei prossimi mesi/anni. Il resto, cioè la zona in cui mi sono temporaneamente collocato per queste elezioni, si può quasi dire che non esista visto gli esiti elettorali. Mi pongo in attesa, mi documento, guardo, leggo, cerco di essere critico e non credere ai virgolettati, in certi momenti, lo ammetto, ho anche paura per le sorti del mio paese e dei miei figli e non mi sento particolarmente sicuro. Sinceramente l’unico al quale affiderei abbastanza tranquillamente il mio voto sarebbe Renzi. Il suo percorso fino ad oggi coerente e le sue idee altrettanto coerenti mi hanno da subito convinto e quasi entusiasmato. Il fatto che dalle primarie sia uscito sconfitto con quasi tutto il partito contro ha certamente fatto nascere in me un notevole senso critico nei confronti del PD e forse già quel giorno lì avevo deciso dentro di me che il mio voto questa volta non l’avrebbero avuto. Poi è vero che anche Renzi mi dovrebbe dimostrare tante cose, ma nel panorama attuale sarebbe davvero quello a cui mi aggrapperei più volentieri affidandogli il mio sparuto voto. Chissà! Vedremo, intanto cerco giorno dopo giorno di far prevalere il mio ottimismo.

Melania: Sono d’accordo con Giuseppe, salvo per il fatto che per il fatto che B. si nutre di copertura mediatica. A prescindere. Insomma bene o male l’importante è essere al centro dell’attenzione. Il giorno in cui inizieremo ad ignorarlo sarà sempre troppo tardi.

Anche Grillo si nutre di copertura mediatica, come un santone o l’oratore di una setta. Almeno però possiamo pensare che tutti i suoi seguaci abbiano la voglia e la capacità di cambiare le cose su cui lui ha attirato l’attenzione. Essendo neofiti, possiamo concederglielo.

A me, personalmente, Grillo e il suo amico Casaleggio fanno una certa paura. Mentre quando parlano i 5 stelle mi sembrano persone normali. E ho tanta voglia di normalità. Certo penso alla famosa frase: “L’intervento è andato bene, ma il paziente è morto.” Insomma se anche la diagnosi 5stelle è corretta, il paziente magari muore in attesa di una terapia.

E le opinioni positive sui 5 stelle le ho maturate per la mia stima nei confronti di Barnaba, perché diversamente mi limiterei a farmi angosciare da B. e dalle grida di Grillo.

Riccardo: Giuseppe ha quasi ragione con una sola differenza: Berlusconi è politicamente morto e intorno a lui sono rimasti solo i suoi 200 parlamentari. Con il M5S e il PD maggioranza, rischia grosso. Anche l’arresto.
Secondo voi è più facile che il PD rinunci ai 48 milioni di finanziamento pubblico o che voi l’arresto di Berlusconi?

Agostino: E’ questo il punto, Riccardo: dove e in cosa si stanno reincarnando tutti gli altri che seguivano Berlusconi. Io penso che sia necessario essere molto vigili per evitare, fra vent’anni – se tutto va bene – un nuovo ricorso storico.

Barnaba: Credo che il Pd non solo non rinuncerà ai 48 milioni (magari a qualcosa ma non a tutto, nel solco della tradizione democratichichichina) ma non voterà compatta neanche l’arresto né tanto meno l’ineleggibilità di Silvio, sancita dalla legge Scelba del 1957 per i concessionari pubblici (non l’ha fatto per sei legislature, e Violante ha anche ammesso di aver stretto un patto con Silvio e Letta per non “sfruttarla”).

Melania, stai tranquilla, bisogna aver paura della camorra, di Cosa Nostra ecc., dello Stato infedele nei confronti dei cittadini, della burocratja non di quei due…
Al netto di personaggi squallidi che gravitano nel politburo PD, il problema di quel partito è che è decisamente dominato da papi e camerlenghi.

Giuseppe, a me non sembra proprio che il M5S sia in un vicolo cieco, mi sembra si stia assestando piano piano, il lavoro è lungo, il coraggio, te lo assicuro, è tanto. A me in un vicolo cieco mi sembra il povero (si fa per dire) Bersani, incapace di dire una parola di verità e nettezza.

Metà marzo

Barnaba: Riccardo, non voglio essere petulante ma vorrei una tua opinione. Dal momento che uno dei problemi più grandi del Paese è per te (anche per me), Silvio Berlusconi, cosa ne pensi dell’apertura di Napolitano e del PD riguardo alla gravissima manifestazione dei parlamentari PdL al Tribunale di Milano? Di questo continuare a galleggiare per non farlo processare? Li voterai ancora se di nuovo correranno in soccorso di Silvio? Ci vuole tanto a dire da parte di Bersani: vogliamo che Berlusconi sia processato nel rispetto della giustizia come ogni comune mortale di questo Paese?

Giuseppe: Barnaba, ma perché sei (o siete come M5S) così ossessionati dal PD? Questo PD è morto, in un tetro vicolo cieco e da anni incapace di confrontarsi con Berlusconi e la realtà italiana. Grillo parla quasi sempre e solo di “loro”, del PD e degli altri partiti e di quanto sono brutti e cattivi.

Siamo d’accordissimo su questo: sono tutti marci e da rinnovare, a cominciare da Bersani e dirigenza. Bene, adesso però andiamo avanti e all’ordine del giorno c’è piuttosto cosa vuole fare concretamente e proattivamente il M5S oltre a parlar male di “loro”.

Dialoghi post-elettorali
Barnaba: Cosa vuol fare è molto chiaro: abbiamo venti punti concreti di programma e a breve partirà una piattaforma dove ogni cittadino potrà avanzare le proprie proposte se non disegni di legge. Io non sono ossessionato dal PD, ma sai, Giuseppe, quando ti danno del fascista, incompetente e dilettante con la faccia della Finocchiaro un po’ te la prendi. Cerco di dialogare con persone che votano il PD e che credo non siano analfabeti come quelli che hanno rivotato Silvio per l’ennesima volta.

Da ultimo, ce l’ho con la supposta sinistra italiana, causa del disastro, Berlusconi è stato solo l’effetto. Meglio un nemico vero (Silvio) che una classe dirigente che ti ha preso per il culo per vent’anni (PDS, DS, PD).

Michelangelo: “Meglio un nemico vero”… però, adesso che c’è la possibilità di dargli il colpo di grazia, mentre lui occupa i tribunali in stile Caimano (ma vi rendete conto?), il Cinquestelle preferisce accomunarlo a Bersani e accusare (giustissimamente) la sinistra italiana. Ecco, a me il dibattito tra PD e M5S ricorda molto le litigate tra il PDS e Rifondazione Comunista, i secondi duri e puri, integerrimi e capaci di offrire su un piatto d’argento altri 10 anni di criminalità a Berlusconi.

Per me Berlusconi ha fatto e sta facendo tanti danni quanti ne ha fatti Mussolini, soprattutto alla mentalità furbetta italiana che viene legittimata a tutti i livelli (darsi malato è il non plus ultra). Dobbiamo liberarci di lui, al più presto. E non ditemi che “è già finito”, perché lo è già stato ed è risorto. Anche perché mi sembra l’unico che capisca qualcosa di politica (nel senso deteriore del termine) e del sistema italiano.

Insomma, a me un MoVimento che dicesse, “ti voto la fiducia a patto che tu fai questo, questo e quest’altro” poi ti mando a casa appena hai finito mi sembrerebbe più utile di un movimento avvoltoio che chiede il governo ben sapendo che non glielo possono dare (detto questo io se fossi il PD mi direi d’accordo ad un governo tutto M5S, gli voterei la fiducia e poi valuterei misura per misura).

Mah, io continuo a preferire l’ipocrisia, la mancanza di concretezza e l’incapacità del PD (ormai evidenti, anche grazie al M5S) alla criminalità organizzata e fatta sistema di Berlusconi.

Barnaba: Il colpo di grazia non vuole darglielo il PD. Non voglio fare la cronistoria di vent’anni, di quante volte Berlusconi era un animale morente e non gli si è dato il colpo di grazia. Perché il PD non afferma con espressione di nettezza: “Noi votiamo l’arresto di Silvio Berlusconi, noi votiamo contro Silvio Berlusconi perché ineleggibile ai sensi della legge del 1957”? Nel caso in cui il MoVimento accettasse un’alleanza organica col PD, quanto tempo ci vorrebbe prima che il PD ci facesse votare qualche porcata immonda sotto i ricatti mediatici del “ce lo chiede l’Europa”, “lo spread galoppa” eccetera eccetera?.

Caro Michelangelo, è proprio questo il punto: molte persone che votano PD credono che noi siamo come Bertinotti o i vari Caruso-Agnoletto: costole della sinistra, battitori anti-sistema da assorbire per sterilizzare. Non è così: il MoVimento è un mezzo che consente ai cittadini di incidere nel Paese e che contesta la forma-partito, inutile, che ci ha portato a vent’anni di immobilismo e al baratro.
Purtroppo il PD non è solo inconcludente, ipocrita e incapace, il problema è che c’è dentro fino al collo.

Gaetano: Michelangelo, stiamo ai fatti: da un bel po’ di tempo stamattina su repubblica.it staziona un ‘Pd: “In caso di atti fondati diremo sì ad arresto Berlusconi”’. Dare dei duri e puri e tacciare di Rifondazione i grillini, beh, vuol dire continuare a non capire, dopo aver bellamente ignorato M5S. Come quando ci si chiedeva, con fare snob, cosa volevano, e il programma era lì da vedere in rete.

Parliamo di noi. Noi in vent’anni abbiamo votato spesso PD. Spesso perché non c’era alternativa. Però io adesso mi pento e mi frusto perché alle ultime ho dato ancora il voto al Senato in Lombardia per una fantasmagorica stabilità. E mi ripagano con D’Alema che ancora concede interviste, senza nessuno dica: “Non sei nessuno, non parlare per il PD!”. E il nipote di Gianni Letta disegna scenari di governo.
E adesso: “In caso di atti fondati diremo sì ad arresto Berlusconi”. Cazzo c’è una legge. Vuole il PD applicare la legge? Barrare la casella: Si/No.

Hanno perso anche quel voto, se si rivota fra poco. Per il resto, è sempre facile, dalla stabilità di un buon impiego, mangiando le brioche, chiedere pane e lavoro per il popolino di milioni di persone che subiscono questa Italia marcia. Per poi però scandalizzarsi e avere paura se questi milioni di persone si organizzano nell’esperimento di democrazia diretta più avanzato del pianeta.

Si è mai visto che gli elettori del PD, dopo il giorno delle elezioni del 2008, dicano a quelli del PDL come formare il governo? Ecco, lo stesso per chi ha votato PD con M5S, credo.
Sono fatti loro e di chi li ha votati, e non è che abbiano cambiato idea. Anche a me piacerebbe un governo con certe leggi, ma la saggezza ex post dei piddini, e anche la rivalutazione (“Ci sono persone in gamba, oltre a Grillo….e ho anche un amico gay!”) fanno veramente sorridere, sempre se fatte in buona fede.
E rinfacciare al M5S che se non formano un governo, Berlusconi resuscita fa invece solo ridere, visto che il PD ha contribuito a far crescere questa piaga, e adesso chiede agli altri di rimediare.

Come i nostri padri, sempre a votare DC perché alla fine bisogna fare le cose con moderazione ed equilibrio, turandosi il naso e schifando gli “estremismi” i “giustizialismi” ecc. ecc..
Poi fra venti anni lo andate voi a raccontare ai vostri figli che nel 2013 avete ancora votato PD.
O avete un patrimonio anche per loro, o succede quello che succede in tutta Italia *adesso* in milioni di famiglie, dove i figli ce l’hanno con i loro moderati, perbene, conservatori, intellettuali padri che hanno lasciato andare a puttane questo paese. Forse molti qui non vedono queste cose. Beati loro.

A margine, non credo che M5S resisterà più di pochi anni, ma questo è un problema di secondo ordine adesso.

Michelangelo: Barnaba, Io ci credo a quello che dici, davvero. Dico anche che se il MoVimento saprà dimostrare di ottenere qualcosa dopo il successo elettorale, potrebbe persino attirare il mio voto o il mio impegno (dovrei comunque tapparmi il naso davanti a Grillo, come faccio quando penso che D’Alema è nel PD).

Però accettando tutto il tuo discorso, adesso la palla in mano ce l’ha il Movimento, la calcerà? O resterà in attesa che PD e PDpiùElle (“rossi e neri tutti uguali”… mah) facciano altri danni? Sai come la penso sull’uscita dall’Euro: i primi a pagare sarebbero i poveracci e pagherebbero un prezzo altissimo. Per che cosa? Per vendicarsi di D’Alema? Io spero proprio che con il 25% dei voti e la corrente tutta dalla parte del MoVimento, il MoVimento riuscirà a fare qualcosa di buono, piuttosto che aspettare qualcosa di cattivo per condannarlo e poi fare qualcosa di buono nel 2014.

A me dell’alleanza organica non me ne frega niente, non credo sia la condicio sine qua non. Basterebbe che il Movimento accettasse di votare una fiducia condizionata per mettere il PD con le spalle al muro davanti alle proprie responsabilità e alla volontà dei cosiddetti elettori “intelligenti” che votano PD ma non si impegnano perché spaventati dal PD (condivido in pieno). Se invece la strategia è stare alla finestra per mettere alla luce la pochezza di tutto il resto, beh, mi sembra una scelta feroce nei confronti dei primi che pagheranno, i deboli, come è sempre stato in questo paese. Spero saprai/saprete smentirmi.

Dialoghi post-elettorali
Gaetano, sono pentito anch’io di aver votato PD, e ho sbagliato a sostenere Bersani contro Renzi, credendo che ci fosse comunque un rinnovamento interno. Hanno fatto una cazzata immane a ignorare non tanto il Movimento, quanto le istanze portate avanti dal Movimento che tutti noi avremmo voluto portate avanti dal PD. Insomma, mi unisco alla folla di coloro che non si sentono rappresentati. Detto questo, sono fortunato, ho un lavoro, una famiglia, una casa con mutuo, delle preoccupazioni. Il gioco dello sfascio per “rifondare” non mi attira, se a pagare sarò io, e prima di me quelli che stanno peggio di me.

Mettiamola così. Adesso si gioca allo scoperto, tutto quello che dite è vero.
E allora? Qual è il percorso “auspicato” dal Movimento?
A) Un governissimo PD-PDL con Passera o Monti primo ministro così alle prossime elezioni il Movimento prende il 70% e intanto si protrae corruzione, criminalità, malapolitica, costi della politica, e la legge elettorale la fanno PD e PDL insieme
B) Un impasse continua, fino a nuove elezioni, sei mesi di dolorosa transizione in cui gli sfigati continuano a pagare e intanto chi ha un po’ di potere arraffa tutto il possibile prima di togliere le tende su un paese allo sfascio
C) ?

Non basta dire “Non è colpa nostra, lo avete voluto voi” dopo che si è preso il 25% dei voti. Ripeto, io se fossi Napolitano darei l’incarico a Grillo e costringerei PD e PDL a votargli la fiducia. Ci sono tanti elettori piddini e forse anche pidiellini che in fondo hanno una speranza che si realizzino almeno la metà delle cose prospettate da Grillo. Così tutti sarebbero allo scoperto, ma proprio tutti.

Barnaba: Michelangelo, io voto questa che non hai messo tra i vari scenari ma è il mio auspicio e non solo il mio: è quello del M5S. L’abbiamo detto: l’unica possibilità è un governo a 5Stelle. Però poi devono votare le leggi che, giustamente dici, molti elettori PD e anche PDL vogliono che si realizzino. Però, onestamente, ce li vedi la Bindi o Verdini a votare per un tetto alle pensioni già percepite (max. 5000 Euro lordi) o contro il finanziamento pubblico ai partiti e ai giornali?
Come vedi l’impasse lo creano loro: la peggiore classe dirigente d’Europa, o forse del mondo.

Michelangelo: Comunque il Movimento dovrà liberarsi dal “loro” e cominciare a parlare di “noi”.

Agostino: Le ragioni di un voto sono complesse, fra le tante ho visto svettare quella che ha determinato la mia scelta. Riccardo ha analizzato benissimo l’istinto e la ragione, in cui si rispecchieranno molti connazionali, e in parte anch’io. Al di là dei punti programmatici, comunque parte integrante del destinatario del mio voto (per il quale Barnaba ha rappresentato la conferma di maturazione), Grillo ha incarnato una lotta (sedimentata negli anni) contro il potere, lo stesso che lo mise fuori considerandolo alla stregua di un oggetto. Quella lotta è stata sostenuta ed ora è stata consegnata a tutti (soprattutto a coloro i quali a volte sembrano smarrire la strada) con il suggello della speranza di una rinascita pacifica, onesta e lungimirante.

Dialoghi post-elettorali

Gianroberto Casaleggio (Milano, 1954), imprenditore e politico.

Bianca: Bisognerebbe che i grillini ora si mettessero sotto, studiassero bene un modello di governabilità, si liberassero dall’ingerenza opprimente del loro capo, ovvero si emancipassero dal grande “padre” Grillo, che non è né il capo né il segretario del M5S e avessero il coraggio di proporre un programma di governo e una visione del mondo unita e coerente, in una parola fattibile.
Altrimenti rimarranno nel circolo vizioso dell’abbattiamo tutto. “sì ma poi?”. “Eh, poi vediamo, si vedrà di volta in volta”.

Adesso stanno abbattendo, ma poi hanno una grande opportunità di ricostruire. Dovrebbero iniziare a rimboccarsi le maniche e darci sotto (per esempio: consultare esperti, anche dall’estero, andare in missione a vedere altre realtà, ecc. ecc.) Infine, il rimborso ai partiti: poiché gli italiani hanno votato “no” va tolto, ma è l’unico motivo. Se fosse monitorato, fatto in modi diversi, potrebbe essere un ottimo strumento di democrazia, giacché altrimenti resteranno solo i Berlusconi e i Grillo, ovvero quelli che hanno abbastanza soldi per mettere su un partito.

Governare, fare politica, non significa pensare punto per punto se una cosa è giusta, significa avere una visione a lungo/lunghissimo termine di cos’è una società e di come la si immagina idealmente, e poi tendere a realizzare quell’ideale. E’ questo che manca ai grillini e li farà cadere in pochi anni come dice Gaetano se non sapranno fare questo scarto di prospettiva.

Perché per esempio non chiedono ai migliori del PD, non quelli ad alto livello, quelli che si sbattono nelle sezioni e sono animati dalle migliori intenzioni, ma hanno più esperienza e sono troppo puri per essere arrivati in alto di unirsi a loro? Di entrare nel M5S – ora che si è visto che ha i numeri per essere un vero partito – e aiutarli a fare politica nel senso puro e stretto del termine?
Se poi mi dite che la visione ideale della società dell’M5S è l’”internetcrazia” e tutte le altre “casaleggiate”, beh… ehm… a mio modesto parere vi meritate la satira di Crozza…
Se invece avete un’altra idea di società in mente, sarebbe ora che la diceste un po’ più chiaramente, sarebbe tutto più semplice…Ma è molto più probabile che quest’idea non ci sia e non lo dico in maniera offensiva…

Riccardo: vedo il M5S molto simile al Partito Socialista delle origini, quello che giunse ad un passo dal potere ed invece, per l’incapacità dei suoi dirigenti di capire che bisognava allearsi con i popolari di Don Sturzo (il PD) e con i liberali di Giolitti (l’UCD), buttò alle ortiche l’imperfetta democrazia liberale del primo novecento, spianò la strada a Mussolini e a vent’anni di dittatura. C’è un tempo per gridare, fare i puri e duri, inkazzarsi e spakkare tutto. Poi c’è il momento in cui bisogna seriamente rimboccarsi le maniche e lavorare, prendersi le responsabilità e osare anche sbagliare.

La politica è compromesso, grillini. La vita è compromesso. Anche se voi aveste la maggioranza assoluta in Parlamento, siete tenuti a rispettare i legittimi diritti delle minoranze, che è cosa diversa dal proteggere le lobby del Vaticano o delle banche o dei tassisti, ma assicurare che non si vada oltre quanto prescritto dalla Costituzione.

Io non ho paura di Grillo e Casaleggio. Ho il terrore dell’elettore medio italiano, che impaurito dalla crisi e dalla miseria incombente, come nel 1920-22, si rivolge a destra in cerca di soddisfazione, visto che a sinistra non ne ha avuta. L’eterna destra qualunquista e corrotta che ha governato questo paese per secoli troverà facilmente con chi sostituire Berlusconi il giorno in cui questo uomo sarà sotto una tomba.

A me piacerebbe che il PD cacciasse tutti i dirigenti. Ma nel frattempo che si realizzi la palingenesi del PD, non vedo altra soluzione che M5S e PD lavorino assieme.

Barnaba: Purtroppo, cara Bianca, non conosci il Movimento. Il programma esiste, è consultabile su internet e non è un monolite intoccabile ma sarà perfettibile da tutti i cittadini, compresa te. Io ho solo un padre, mio padre. Grillo non entra in nessuna nostra decisione a livello locale: questo te lo posso assicurare, vivendolo in prima persona. A livello nazionale: posso assicurati altrettanto (avendo contatti diretti con molti parlamentari, tra cui tre di latina, e la capogruppo in persona Roberta Lombardi) che le scelte sono fatte dai nostri portavoce, poi è chiaro che le opinioni di Grillo rimbalzino di più sull’etere, essendo lui un personaggio noto.

Io, e come me molti altri cittadini d’Italia, le mani me le sono rimboccate, anche consultando esperti…Proprio qualche giorno fa ho organizzato un incontro nella mia città a cui ho invitato un ricercatore de “La Sapienza” di Roma per parlare di mobilità urbana (l’ho fatto altre volte con altri esperti e lo fanno in tutti i meetup d’Italia). Il finanziamento pubblico fu introdotto nel 1975 per evitare le tangenti…ogni commento a questo è superfluo (Tangentopoli e scandali di ogni tipo lo dimostrano). Berlusconi ha fondato il suo partito grazie ai soldi sporchi e a leggi fatte per lui da Craxi (PSI) e Mammì (PRI). Grillo ha fondato il movimento senza una lira; le campagne elettorali ce le paghiamo da soli grazie al volontariato, alle offerte volontarie e senza i soldi di MPS, Gavio eCMC di Ravenna come fa il PD. Per la campagna elettorale della mia città abbiamo speso 1500 Euro (tutti rendicontati), libere offerte delle persone. La politica, lo stiamo dimostrando, si può e si deve fare senza soldi. Fuori i soldi dalla politica (Scusa lo slogan ma è stato più forte di me). Quando è venuto Grillo a Latina abbiamo organizzato tutto da soli e alla fine abbiamo ripulito la piazza fino alle due di notte: puro volontariato.
Ti posso assicurare che per fare politica serve tanto impegno e grande determinazione, non servono i vecchi volponi della politica. Vai nel meetup della tua città e te ne renderai conto.
La mia idea di società è animata dagli ideali di libertà e giustizia sociale, come vedi valori di sinistra. Questa è la società che voglio/amo.

Bianca: Ho letto il programma M5S e la parte economia è molto molto carente. Si vietano un sacco di cose, se ne propongono pochissime. Quello che voglio dire io è: bravi, siete riusciti a dimostrare che avete voce in capitolo, che la gente è con voi, che siete seri, ecc.

Quello che voglio dire è che è bellissimo voler smantellare tutti i vecchi costumi degenerati, ma poi bisogna pensare a introdurne di nuovi, non credo che automaticamente eliminando i vecchi si creino da soli quelli nuovi
mi pare che questa visione manchi così come manca una visione dei valori e dell’etica del movimento: in cosa crede il M5S? Crede nell’uguaglianza o nella società di classi? crede nell’integrazione o nell’esclusione? ecc. ecc.. Dal vostro non-statuto: “non siete un partito politico” (ma perché sempre tutto al negativo? Grillo, il partito della litote!)…quindi come pensate di inserirvi nella politica, come pensate di dialogare con il resto del mondo? O pensavate di non dialogare? Di continuare a tenere duro finché non cade tutto?

Poi va bene, se è questa la rivoluzione che avete in mente ok…potrebbe essere la caduta che porta alla rinascita… ma quello che mi chiedo io è: voi che ne fate parte, come inserite i vostri personali valori etici nel movimento? Li mettete o li tenete fuori? Pensate che il Movimento debba solo pensare all’atto pratico…? E ancora: vi danno degli idealisti, ma la vostra utopia esclude chiunque non abbia un computer per esempio e questo fa di voi un bersaglio facile.

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :