Oggi ho rivolto alcune domande a Monica Mariotti, Responsabile Ufficio Stampa per le Edizioni Stampa Alternativa.
A.A.: Innanzitutto, un po’ di storia della casa editrice…
M.M.: Nella primavera del 1970 a Roma, Marcello Baraghini registra in Tribunale la testata periodica Stampa Alternativa, sul modello delle Alternative Press inglesi e americane.
Le radici erano ben identificate: il movimento di contro cultura italiano per tutti gli anni ’60 e poi il Movimento degli studenti del ’68.
L’attività, agli inizi, si svolge come agenzia di controinformazione, attraverso una scarna pubblicazione periodica, numerosi opuscoli e altresì come assistenza e servizi su problemi nuovi, scottanti al limite della legalità: droga, aborto, obiezione di coscienza, per esempio. Non a caso il marchio è la denominazione sotto forma di braccio al cui termine, la mano regge una foglia di marijuana. Proprio il Manuale per la coltivazione della marijuana, dal costo di cento lire alla prima edizione, vende più di mezzo milione di copie, provocando la prima di una lunghissima serie di denunce per apologia e incitamento a commettere reato.
Nel 1976 una condanna a 18 mesi senza i “benefici” per il libro Contro la famiglia – Manuale di autodifesa dei minorenni, immediatamente esecutiva che si sommava a una precedente definitiva, sancita dalla Cassazione, a 13 mesi, per apologia all’obiezione di coscienza, provoca per il fondatore il mandato di carcerazione e così Baraghini entra nella latitanza e Stampa Alternativa, poco dopo si sciogli. Pendevano sulla testa del direttore 137 procedimenti per reati di opinione. Un anno dopo un’amnistia cancella tutti i carichi. Nel 1979 Stampa Alternativa riprende l’attività, questa volta come pura casa editrice, inventando collane editoriali come “Fiabesca”, “Container Arte”, “L’età d’oro degli illustratori” e “Jazz People”, che per qualità e prezzi di copertina segnano tutti gli anni ’80. Per esigenze di commercializzazione e promozione a Stampa Alternativa si affianca una società, Nuovi Equilibri, tutt’ora operativa sotto forma di cooperativa.
È nel 1989 che si fa strada l’idea di portare alle estreme conseguenze il discorso del libro economico, anzi supererconomico, di qualità, per di più sorprendente e provocante. L’idea si concretizza nella collana dei libri “Millelire”, che per tutto il decennio rivoluzionano il mercato editoriale non solo italiano, come testimonia anche l’inserimento nell’enciclopedia Garzanti alla voce “Millelire”’. Lettera sulla felicità di Epicuro ha venduto più di 2 milioni di copie ed è stato di nuovo in classifica per mesi fino a un paio di settimane fa.
Nel frattempo nascono e si affermano nuove collane: “Eretica”, “Margini”, “Sonic” e appresso “Eretica Speciale”, “Grande Fiabesca” e “Scritture”.
A.A.: Qual è la linea editoriale di Stampa Alternativa?
M.M.: La linea editoriale della casa editrice cerca in tutte le sua forme di seguire un giusta informazione che spesso, in questo Paese, diventa contro-informazione. Dai classici dimenticati e riscoperti come Epicuro, Bianciardi, Vian eccetera, fino alle inchieste di estrema attualità sulle banche, le intercettazioni telefoniche, la pubblicità occulta nei media, eccetera, fino a vere proprie battaglie sul proibizionismo vigente in Italia, Campa cavallo che l’erba cresce, Manuale di coltivazione, Erba medica, Canapa agli incurabili… sono dei long-seller della casa editrice, unica in Italia per la corretta e continua informazione sull’argomento droghe.
La narrativa sociale è un altro campo d’indagine di Stampa Alternativa, dove scrittura e temi di denuncia si fondono in unica cosa.
A.A.: È possibile per gli esordienti inviare proprie opere?
M.M.: Certamente. È pur vero che, soprattutto per quanto riguarda i romanzi d’esordio, più che per un’opera prima di saggistica, i piccoli e medi editori devono limitarne il numero di pubblicazione all’anno, poiché sia il lancio nelle librerie che nei media, implica una grande concentrazione di energie e tempo ed è comunque un “candidato ideale” a diventare un flop da tutti i punti di vista.
A.A.: Come funziona la valutazione di manoscritti?
M.M.: Arrivano in casa editrice direttamente oppure passano attraverso collaboratori della stessa o me (soprattutto i giornalisti), poi il testo viene valutato dal direttore editoriale Marcello Baraghini o da alcuni lettori esperti nell’argomento trattato.
A.A.: Quali sono i punti fondamentali del contratto con gli autori?
M.M.: Noi siamo stati la prima casa editrice italiana ad aderire alle Creative Commons, quindi abbiamo un approccio contro corrente anche sui diritti d’autore. Poi comunque ci sono autori che chiedono e ottengono o un anticipo sulle royalty o una percentuale sul prezzo di copertina, che può variare anche in base al numero di copie vendute. Poi di solito l’autore ha anche particolari sconti o condizioni se decide di vendere per proprio conto e direttamente la propria opera, tipo a presentazioni, convegni, eventi ecc.
A.A.: Come sono organizzate distribuzione e promozione?
M.M.: Distribuzione e promozione in libreria su territorio nazionale con la PDE (che se non vado errando è stata da poco rilevata dalla Feltrinelli) e poi con NdA per centri sociali, circuiti alternativi, grow shop eccetera, poi abbiamo un rapporto di fidelizzazione anche con molte librerie indipendenti.
Per la promozione coi media ci sono io e ogni tanto qualche soggetto esterno scelto ad hoc per eventi di particolare impegno.
A.A.: Grazie Monica, e a presto!
M.M.: Grazie a te.