Cervello: Quando smetterai di soffrire per amore?
Cuore: Non lo so. Ma penso che smetterò. Potrei smettere anche adesso.
Cervello: Questa è una bugia. Io so riconoscere le bugie.
Cuore: Lo so, probabilmente.
Cervello: Ma mettiamo che sia la verità. Mettiamo che tu volessi smettere di soffrire, ci riusciresti davvero?
Cuore: Penso di sì. Sai come si dice no? Questione di volontà.
Cervello: Quindi basterebbe che tu lo voglia? Quando lo vorrai, smetterai di amarla?
Cuore: Ho detto che smetterò di soffrire. Non di amarla.
Cervello: Vuol dire che…
Cuore: Vuol dire che la amerò per sempre. Questa è una verità. Io so riconoscere le verità.
Cervello: Ma dai, queste sono cavolate da film, da romanzo. Questa è la realtà. Non esiste il “per sempre”.
Cuore: Può darsi che tu abbia ragione, cervello. D’altronde chi potrebbe darti torto? Io forse? Io non sono che un cuore innamorato. Il mio compito non è assegnare il torto o la ragione, il mio compito è tenere in vita tutta la baldracca, lo sai.
Cervello: Dunque è così. La ami.
Cuore: Sì.
Cervello: E sia, mi arrendo. Ho tentato di farti cambiare idea.
Cuore: Non è un’idea ciò di cui mi nutro.
Cervello: E cos’è? Cos’è, si può mai sapere?
Cuore: Un mistero. Si ama senza un perché, ecco tutto.
Estratto dalle Operette Immorali Leopardate