Diamo una sbirciatina agli armadi?

E’ un’azione terapeutica per la mente, pur non richiedendo calcoli matematici o teoremi algebrici, ma occorre capacità di raziocinio ed organizzazione mentale ferrea per rendere gradevoli alalvista, questi contenitori di un pezzo di noi stessi. Occorrerebbe effettuare il GP (Grandi Pulizie) almeno una volta per cambio stagione. Se proprio vogliamo usare l’antica scusa “Non ho mai tempo nemmeno per me stessa!”, facciamolo almeno le canoniche due volte all’anno: primavera/estate, autunno/inverno. Prepariamoci prima un programma dettagliato di ciò che vorremmo eseguire in sequenza, scriviamo gli indumenti da eliminare, regaliamoli a persone meno abbienti di noi, ad enti di carità, alle nostre parrocchie, (di solito le Parrocchie hanno un armadio per i poveri, quelli veri), oppure vendiamole ai mercatini dell’usato per pochi centesimi. Alcune etnie diverse dalla nostra, non hanno l’usanza di farsi regalare (come facciamo noi Italiani, scambiandoci le cose…) scarpe e abiti, piatti e pentole, o altro ancora. Hanno il pudore e la dignità di volerseli acquistare e allora noi, accontentandoci di pochissimo e simbolico danaro, mettiamo a loro disposizione questi capi nostri e dei nostri figli, divenuti oramai stretti, corti, non più di moda per noi, oppure semplicemente perché vogliamo fare un gesto di bontà. Dentro ad armadi, comò, cassettiere, cabine armadio (tanto di moda negli ultimi anni), cassettoni e altri contenitori di biancheria, troviamo di tutto, non solo abiti e biancheria intima! Ci sono vite intere e segreti dimenticati dentro ai cassetti, prove inconfutabili di acquisti fatti nel momento sbagliato e nella taglia errata, abiti con attaccati ancora i cartellini! Vediamo borse, portafogli, ombrelli, portachiavi, fermasoldi che non ricordavamo più di possedere. Ci sono i pizzi e i merletti, i famosi grembiuli da can can, documenti improbabili riguardanti l’estrazione dei denti del giudizio, vecchi quaderni, libri , pagelle, i santini della prima Comunione e santa Cresima… Ci sono le fotografie di noi piccini, la collezione di bigiotteria, le medicine, gli attrezzi per la piccola ginnastica (pesi e pesetti) le collezioni di vinile e i CD…i bottoni di quel tailleur di trent’anni fa! Insomma c’è di tutto un po’ e quel “un pò di tutto” va tenuto in ordine, senza polvere e ordinato con criterio. Soprattutto nelle brutte giornate, io personalmente amo fare un’ incursione tra i miei armadi e dare uno sguardo che sia tutto pulito e ben riposto. Mi regala un senso di pace e tranquillità sapere che dentro casa mia, anche dove l’occhio esterno non arriva, vi è ordine e pulizia, il saperlo mi trasmette una sensazione di pace ed armonia con me stessa. Se per caso un giorno vi sentite con la luna già storta, aprite un armadio: se è in disordine, se avvertite odori strani, o peggio ancora! se le camicie e camicette sono state riposte male e cadono dagli “omini” ,allora sì che la luna si trasforma in mille stelle e l’umore diviene ancora più storto.Vi riporto un segreto importante: se avete collezionato libri antichi o molto vecchi e, andando ad aprire il cassetto dove sono contenuti, vi accorgete che una o più pagine si sono macchiate d’inchiostro, potete sciogliere le macchie con acqua ossigenata e poi tamponare subito le pagine con cotone idrofilo. Prima di richiudere il vostro libro, per evitare che la pagina umida possa incollarsi alla successiva, mettete della carta assorbente (tipo Scottex) davanti e dietro la pagina macchiata. Riparerete così al danno dell’inchiostro! Se avete il giusto terrore che le tarme mangino i vostri capi di lana, invece dei soliti prodotti artificiali, provate a mettere negli armadi dei sacchettini di cotone che contengono: grani di pepe nero, foglie di alloro, spighe di lavanda, chicchi di caffè, chiodi di garofano. Dovrebbero tenere lontani gli antipatici parassiti .Penso di averlo già scritto ma è bene ricordarlo, dal momento che il rimedio spiccio e pratico funziona! Qualcuno di noi ama i capi in pelle? Per mantenerli belli e lucidi occorre passare ogni tanto un batuffolo di cotone imbevuto di olio d’oliva, poi lucidarli con un panno asciutto e morbido di lana. I capi in pelle lavabile, si possono detergere invece con una spugnetta umida e poi ripassarli con la cera apposita per la pelle o in mancanza di questo prodotto, con patina da scarpe neutra ed incolore. Se piove mentre avete addosso la giacca o la gonna di pelle preferita, una volta rientrati a casa, appendete la giacca ad asciugare lontana da fonti di calore e in una zona d’ombra. Quando tutta l’umidità se ne sarà andata, massaggiare tutto il capo in pelle con un panno unto (poco!) di vasellina che servirà per conservare morbida e non far seccare la pelle. Tre/quattro volte all’anno, ricordatevi di passare questi impegnativi capi di biancheria con l’apposita cera della quale vi parlavo prima, rimarranno come nuovi!