INTRODUZIONE
Frasi come "la porta era chiusa solo da un lucchetto" oppure "non era mai successa una rapina qui", mi hanno profondamente colpito. Nel mondo in cui le banche imperano ormai ovunque, sapere di una rapina in un paradiso terrestre immerso tra oceano e vegetazione primordiale, l'isola di Aitutaki, fa strano, soprattutto se si pensa che gli abitanti del luogo si conoscono tutti per nome, e un turista che va per rapinare in un atollo corallino sperduto nel sud del Pacifico fa ridere.
L'articolo nel quale mi sono imbattuto il week-end scorso è di quelli surreali, il sindaco costernato dell'atollo nelle Isole Cook che non sa dare troppe spiegazioni, la polizia incerta che si vergogna ma non era pronta a questo tipo di emergenze (?), e tutta una serie di scusanti degna del miglior comico che racconta una barzelletta. Decisamente un articolo leggero e vacanziero, degno del nostro Diario d'agosto. Ve lo regalo con tutto il cuore sperando in un vostro sorriso, e non dimenticate di dare un'occhiatina al posto divino, scenario della storia.
di Cristian Amadei
(di Simona Marchetti, tratto da Corrieredellasera.it)
A vederla così, con il mare di un azzurro che più trasparente non si può e i lussuosi resort sulla spiaggia, si direbbe che l’atollo di Aitutaki nelle isole Cook, profondo Pacifico del Sud, non abbia una-preoccupazione-una. E invece la vita della piccola isola corallina, non a caso definita «a più bella del mondo» da quelli delle guide Lonely Planet, è stata recentemente sconvolta dalla prima rapina in banca della sua storia.
A darne notizia è stato lo stesso sindaco dell’isola, John Baxter, che a Radio New Zeland ha definito la vicenda «molto triste per Aitutaki», confermando che si tratta del primo assalto ad uno dei tre istituti bancari compiuto su un’isola «dove tutti conoscono tutti». Ecco perché si pensa che il ladro possa essere un forestiero e che avrebbe agito una sera imprecisata della scorsa settimana.
POLIZIA RETICENTE - Ma se il primo cittadino di Aitutaki è abbastanza prodigo di dettagli, la polizia è decisamente meno propensa a raccontare i particolari, visto che, stando al londineseThe Independent, si sarebbe rifiutata di confermare sia l’ammontare della rapina alla piccola filiale della Bank of the Cook Islands dove la maggior parte della popolazione aveva depositati i propri risparmi (ma qualcuno sostiene che sarebbero stati rubati 164mila dollari) sia il dettaglio riguardante il «sistema di sicurezza» adottato dalla banca, ovvero un semplice lucchetto.
«Siamo convinti che chi ha compiuto il furto fosse a conoscenza della piantina della banca – ha detto sempre a Radio New Zeland il detective Areumu Ingaua – e confidiamo nel fatto che, vista l’entità della rapina, i ladri possano vantarsene con amici e parenti e magari mettersi a spendere più del solito». Dettaglio quest’ultimo che, su un atollo di 20 km quadrati dove vivono in pianta stabile appena 1.800 persone, non potrebbe di certo passare inosservato. Ecco perché gli inquirenti hanno lanciato un appello alla popolazione per avere informazioni, mentre le tre banche dell’isola, colpite duro da questo brutale ingresso nella «civiltà», sono state costrette a rafforzare le (finora quasi inesistenti) misure di sicurezza.
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