Quando si parla di Panama City, la prima cosa che viene in mente, è sicuramente il suo canale, una delle opere più grandiose mai realizzate dall'uomo. Il Canale di Panama non è solo una grande opera ingegneristica, ma è anche un pezzo di storia dal momento che, con la sua apertura, ha cambiato fin da subito le logiche di navigazione ponendosi come una delle principali rotte di tutto il pianeta.
Io ho avuto la fortuna di visitarlo a pochi giorni dei festeggiamenti del suo centenario, cento anni che hanno visto un cambiamento radicale dell'assetto socio economico dell'intero stato del Panamá. L'idea di aprire questo varco che collegasse i due oceani ha origini nel 1500 ma furono gli Stati Uniti che, appoggiando il Panamá nella sua battaglia per l'indipendenza dalla Colombia, presero in gestione questo colossale progetto agli inizi del Novecento. Questo canale artificiale, che parte da Colon per arrivare a Panama City, con i suoi 81 chilometri è il secondo canale più lungo al mondo dopo quello di Suez. Un altro numero che mi ha impressionata molto sono i numeri di transiti annuali: 14.000 in media.
Dal 1999 il controllo del canale è passato totalmente sotto la gestione panamense e quindi, da tale data, ancora più grande è la sua influenza sull'assetto economico del paese. L'importanza di tale opera la si intuisce anche dal fatto che, dal momento in cui fu aperto, esso determinò le dimensioni delle navi che vennero costruite affinchè fosse possibile il loro passaggio attraverso le chiuse (305 metri di lunghezza e 33,5 metri di larghezza).
Durante la mia visita ho anche avuto modo di visitare la sala che presenta il progetto di ampliamento del canale che permetterà a navi ancor più grandi di attraversarlo. I lavori dovrebbero terminare quest'anno per cui ci si aspetta una grande cerimonia d'inaugurazione e grandi festeggiamenti per l'intera città. Visitare un posto come questo è chiaramente molto diverso dal trovarsi di fronte ad un bel panorama o ad una maestosa opera architettonica poiché di veramente bello non c'è nulla. C'è però la consapevolezza di trovarsi in un posto che non ha segnato solo le sorti del Panamá ma ha avuto forti influenze anche sull'economia mondiale.
Panama City non è però soltanto il suo canale, benché sia fortemente influenzata dalla sua presenza alla quale probabilmente deve anche il riconoscimento di città più cosmopolita del Centro America. Si tratta anzi di una città che io ho trovato molto interessante e piacevole da visitare.
Il quartiere più caratteristico della città è sicuramente Casco Viejo, le cui vie acciottolate e i cui palazzi a tratti fatiscenti, a tratti splendidamente ristrutturati, raccontano anni di dominazione coloniale. È un quartiere dal carattere allegro e vivace, il posto ideale dove girare di giorno alla ricerca del panama (l'ormai celebre cappello tipico di questa città) che calzi a pennello sulla propria testa, o dove girare in cerca di un ristorante o un locale dove trascorrere la serata.
Non aspettatevi solo locali dall'atmosfera romanticamente decadente perché qui troverete anche ambienti modaioli con ampie terrazze che si affacciano sullo skyline della parte moderna della città.
Del resto Casco Viejo altro non è che il vecchio cuore di Panama City, ma oggi è più facile identificarlo con la serie di grattacieli sulla costa dell' Oceano Pacifico, simbolo del carattere fortemente commerciale e finanziario che ha assunto questa città.
Questo sviluppo economico ha fatto anche sì che Panama City compaia quasi sempre nelle classifiche delle migliori città in cui spendere gli anni della pensione, motivo per cui si è rapidamente trasformata in una città multiculturale e poliglotta. Del resto non bisogna dimenticare che anche la sua posizione geografica le regala numerosi vantaggi poiché la pone a pochissima distanza da luoghi ricchi di meraviglie naturali quali la costa pacifica, quella caraibica e il lussureggiante territorio interno dell'America Centrale.
Ed è in questa città che concludo il mio viaggio in stampelle e che saluto il Centro America pur sapendo che non tarderò a tornare perché c'è ancora uno staterello, proprio lì in mezzo, che non ho nessuna intenzione di saltare: arrivederci in Honduras ... questa volta con entrambi i piedi sani però!
Foto di Edoardo Ciambelli.Leggi la puntata precedente: l'arcipelago delle San BlasCanale di PanamaCasco Viejopanamapanama-city