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Il Nirvana
Il grande giorno si sta avvicinando e iniziano le domande di rito: cosa vorresti per regalo? Per fortuna con i miei parenti siamo abbastanza sciolti da poterci permettere tale spudoratezza, che, non so per quale oscuro motivo, cinque anni fa non c'è stata, con il risultato di ritrovarmi con l'immancabile penna simil-preziosa (che è troppo scivolosa e mi sfugge di mano, con l'aggravante di essere anche troppo sottile e quindi ancor più difficile da impugnare) e l'altrettanto classica agenda. Ora vorrei capire perché alle lauree si regalino le agende. Avrebbero senso *durante* gli anni universitari, per segnare gli orari dei corsi e gli esami e i ricevimenti dei professori. Certo, potrebbero essere un augurio di una prospera quanto impegnata vita lavorativa - grazie. Peccato che il criterio di scelta rispecchi i gusti del donatore e non del ricevente, con picchi di pacchianeria mista a kitsch più unici che rari. Ci sono le agende formato tesi (così non ti dimentichi di esserti laureato?) con copertina in vera-finta-pelle color cacchetta. Ci sono quelle con i fogli intercambiabili formato cartolina, che non si sa per quale oscuro motivo sono contenute in una custodia grande il triplo, con tanto di manico così non te la perdi: queste hanno anche i fogli extra in puro idioma locale anglicizzato "Notes", "Goals", "Memo", "Diary", "Planner", puntualmente lasciati intonsi. Al giorno d'oggi, con i super-cellulari che fanno anche le patatine fritte, oserei affermare che le agende cartacee sono decisamente demodè.
Altro tipico dono, la borsa di pelle: ora sei dottore, devi avere la borsa di pelle. Che già di suo pesa una tonnellata, se provi a metterci dentro il minimo indispensabile finisce che ti viene la scoliosi - e se poi vuoi fare lo sborone e ci infili pure l'agenda e la penna "perché me le hanno regalate, tanto vale che le usi", puoi anche farti l'abbonamento dal chiropratico.
Evidentemente parenti e affini mettono in stand-by la fantasia, se mai l'hanno avuta, e si incaponiscono a regalare l'ovvio. Qualche anno fa si laureava la figlia di una coppia di amici dei miei: mamy mi chiede cosa regalarle, al che io sfodero le mie idee più brillanti, sottolineando all'inverosimile di evitare a tutti i costi l'agenda. Cosa prende mamy? Ecco.
Dicevo della domanda che - per fortuna - mi sento porre alquanto spesso: "cosa vorresti per regalo?" Eh, bella lì.
Scartiamo agenda e penna (lasciando uno spiraglio all'ipotesi assai remota che qualcuno mi regali la stilografica dei miei sogni: maneggevole, leggera, scorrevole nello scrivere, a punta fine), cosa resta?
Macchina fotografica: reflex digitale, c'è. Reflex a rullino, c'è. Obiettivi, ci sono. Mi farebbe comodo una digitale compatta, di quelle da tenere in borsetta, ma vivo anche senza.
Computer: c'è.
Stampante e scanner, c'è.
Hard disk esterno, c'è (500 giga di cui 300 ancora liberi).
Memorie usb, ci sono.
Cellulare: il mio non farà le patatine fritte, ma telefonate e messaggi sì, quindi son a posto.
Tv: ne faccio volentieri a meno.
Valigeria: il trolley da bagaglio a mano l'ho ricevuto 5 anni fa, quelli grandi li ha mamy e nessuno in famiglia viaggia così tanto da richiedere una valigiona tutta per me.
"E allora di cosa hai bisogno???" - Di niente, rispondo serafica. Ho raggiunto il Nirvana.