Che sono stati sbugiardati, punto su punto. Contestati, fino a notte. E vinti, in ultima istanza.
Volevamo un’ordinanza del sindaco contro l’insediamento di questo tipo di impianti: e abbiamo ottenuto l’impegno alla promulgazione entro 48 ore. Per poco che possa servire, è una dichiarazione di volontà: quella volontà che è mancata sempre, ma che ieri sera abbiamo strappato con denti e unghie.
Sono ancora piena dell’adrenalina di questa fresca notte di luglio, dove ho potuto ammirare tutte le generazioni scendere in corteo per rivendicare la salute pubblica a dispetto degli interessi privati. Ho ascoltato estasiata le mamme, e le nonne, i giovani che mai ti aspetteresti, pretendere a gran voce e a faccia dura atti concreti da parte degli amministratori sonnecchianti (o conniventi?).
“Ogni tanto mi chiedo cosa mai stiamo aspettando”
“Che sia troppo tardi, madame”
(Oceano Mare, di Alessandro Baricco)
Alla fine, ben oltre la mezzanotte, solo il segretario del PDL, di fronte all’autismo del sindaco e dei suoi obbedienti, ha saputo riconoscere (esclusivamente per maggior scaltrezza politica, immagino, tanto da aver addirittura ammesso pubblicamente un ripensamento) che la rottura tra gli elettori e gli eletti stava rasentando l’assedio: e ha spodestato con un colpo di mano il re di pezza.
Quello che accade stamattina in rete e sui giornali (che ricorda vagamente il fuggi fuggi dei ratti che corrono al riparo) è degno di chi lo sta portando avanti, prendendosi meriti che non ha, millantando atti mai compiuti e impegni mai mantenuti. Una miseria di uomini piccoli, che prima o poi, se dio vuole, dovranno rimettere il proprio operato al giudizio delle urne.
Visto che il percorso sarà ancora lungo e tosto, e non so quanto reggerò a questi ritmi, mi limito oggi a godere della commozione per quegli splendidi che mi sono trovata in corteo ieri e che mai mi sarei immaginata, per i miei compaesani che hanno rivendicato con forza il diritto a non essere trattati da imbecilli, e per il fuoco che finalmente mi sono trovata intorno: quello di chi è capace di rivendicare un diritto e lo fa sapendo di essere nel giusto.
Perché tutto quello che oggi abbiamo per le mani (per poco che sia), è avvenuto grazie al comitato dei cittadini: la politica (regione e provincia) ha agito solo in scia, mossa dalla nostra forza e scossa dal nostro latrare continuo ed estenuante.
Non ci sarà disonestà e bugia capace di toglierci, in cuor nostro, la serenità di aver svolto un servizio in totale rimpiazzo di una politica latitante, né arroganza in grado di farci mancare i grazie (e le scuse) mai ricevuti.
Perché noi siamo la gente.