“Una promessa è una promessa”. E a me i modi di dire son sempre piaciuti. Li trovo rassicuranti. Un po’ come le istruzioni per cuocere un piatto di spinaci di “Quattro salti in Padella”: sai perfettamente che basta aggiungere olio, ma se una scritta in grassetto sul retro te lo conferma è meglio.
Equivoci. Perché è di questo che stiam parlando. O meglio, L’Equivoco. Perché, quando sei una ballerina/performer/schiappa di pole dance, esiste un solo, mastodontico, possibile Equivoco. Una sorta di bestia nera dell’arte del palo: la lap dance.
Lap: grembo. (traduzione letterale dal “WordReference”, l’autorità massima nel campo della lingua inglese).
Ipotizziamo un caso standard: conoscenza in disco/pub con tipo vagamente carino (ma non a tal punto da poter essere fregiato col titolo di “che gran pezzo di fig…liolo.” ).
Location: bancone del locale.
Stato psico-fisico: ancora non alterato dall’alcool.
Immaginiamo che il ragazzo in questione riesca, senza troppi intralci, a intavolare una conversazione con voi. Parlate del più, del meno, e del men che meno. Tutto fila liscio.
Vengono estratte fuori le tre tipiche domande d’ordinanza:
1) Nome (che già avrete scordato, perché sarete state troppo impegnate a pronunciare il vostro);
2) Anni (e qui potreste imbattervi nella temuta creatura di sesso maschile che tira fuori, senza un apparente o evidente motivo, un “Indovina…” da quizzettone di Jerry Scotti. Nota bene: la suddetta creatura presenta spesso un’evidente stempiatura e non è mai sotto i trent’anni) ;
3) Che fai di bello nella vita (non contemplando affatto l’ipotesi che, dopo otto ore di studio/lavoro, non sia proprio quello l’argomento di cui desideri parlare ).
Se questa fase viene superata con successo e cominciate a discutere dei tanto temuti hobbies (sempre che non vi venga voglia di darvela a gambe perché il suo è imbalsamare coleotteri), beh… giocatevi la carta “pole dance”.
Perché? Perché noterete uno squarcio nella realtà. Una sorta di buco spazio-temporale prodotto dalla linguistica. Una falla nell’ordinaria applicazione della manualistica del corteggiamento.
“E…cos’è? Cioé….nel senso….lo so….no, va beh….cos’è?”
Blaterare. Il vostro conversatore, che fino a pochi istanti prima si era rivelato un accanito commentatore de “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust (ricerca che somiglierà tanto alla vostra, da quando l’avrete incontrato…) , inizierà a blaterare.
Non importa se sia un ingegnere edile o uno studentello al nono anno di sociologia.
Lui comincerà a blaterare. Suoni. Fonemi vari ed eventuali. E inizierà a sorseggiare freneticamente il suo Negroni. Salivazione ai minimi storici. Sudorazione in aumento. Possibili palpitazioni. E di qualunque cosa voi vi occupiate, sia che siate un brillante avvocato penalista (non potreste immaginare quante pole dancers lo sono…), o l’interprete ufficiale di Barroso, sparirà. Deleted. File not found.
Il suo cervello proietterà una sola, costante, immagine dentro quella scatola cranica dall’odore di Pantene: lap dance. A voler essere esatti, vi immaginerà con il corpo di Jenna Jameson, i capelli di Jenna Jameson (se siete more, vi visualizzerà con una parrucca, ma questi sono dettagli trascurabili), mentre eseguite un “bunny move”. Youtube docet.
Tutto. Ma davvero tutto. Passerà in secondo piano. Potreste perfino confessargli di appartenere ad una setta new-age che crede nel potere del Grande Tarallo Imperatore del Cosmo, la cosa non lo toccherebbe affatto.
Il punto è che voi inizierete a incarnare un archetipo. O, a voler essere meno accademici, una sua fantasia. E quando entrano in gioco inconscio+libido…beh….c’è poco da star lì a cercargli di far capire che vi allenate come dei marines e che la magnesite non è il massimo della sensualità.
Quello che però, a partire da questo punto di non ritorno, potrà cambiare, sarà il modo in cui il vostro interlocutore tachicardico manifesterà il proprio tumulto interiore.
Ma di queste reazioni, se ancora avrete la cortesia di leggermi (attività che potrebbe rientrare nella categoria degli sport, se il Coni me lo accorda), scriverò la prossima volta.
Keep calm and pole dance
[Listenin' to: "Stripper"- Soho Dolls]