Continua il racconto della lunga crociera verso Capo Nord dell’amica Paola a bordo di Costa Pacifica (Costa Crociere).
Dopo l’imbarco ed il primo giorno di navigazione, dopo lo scalo a Hellesylt e Geiranger, la nave arriva a Tromso.
Buona lettura!
Filippo – Blogger D.B. Cruise Magazine
Crociera “Oltre Capo Nord”
16 – 30 luglio 2012
Comandante: Francesco Serra
Cruise Director: Petra Malin
Costa Pacifica
19 e 20 luglio
19 luglio: navigazione
La giornata trascorre nel totale relax dopo la sfacchinata di ieri. Insieme a me un buon libro e il mare a farmi compagnia, oltre alla gioia sempre più impaziente di navigare verso Nord.20 luglio: Tromso
Considerato il fatto che l’escursione scelta è in tarda mattinata, oggi decido di prendermela comoda: dopo aver fatto colazione vado sul ponte esterno per sentire la fresca temperatura e per guardarmi un po’ attorno. Conosco Tromso: l’avevo già visitata in passato e così scelgo di dedicarmi all’escursione” Gli Husky e il museo polare“. La giornata è nuvolosa ma non piove e sul ponte all’esterno trovo una bella sorpresa: tantissimi gabbiani che si posano sul corrimano della nave. La cosa sorprendente è il vedere come non abbiano paura di noi. Me ne accorgo quando ad esempio, appoggiata anch’io al corrimano, me ne si avvicinava, pensando probabilmente che avrei avuto un po’ di pane da dargli, anche se purtroppo non era così. Uno di loro addirittura passeggiava liberamente fra le sdraio. Adoro i gabbiani, mi hanno sempre trasmesso la libertà del volo e per questo sono stata lì parecchio ad osservarli … tanto che quasi non mi accorgevo che nel frattempo era giunta l’ora di andare a pranzo per poi, poco dopo mezzogiorno, iniziare l’escursione. E allora via a vivere questa nuova esperienza; gli Husky mi attendono…. Dopo circa un’ora di pullman arriviamo nella tenuta di due persone che accudiscono circa 150 cani da slitta provenienti dall’Alaska. Andiamo a vedere nella tipica tenda Sami un filmato di questa coppia che ha gareggiato in Alaska proprio insieme ai loro cani con temperature arrivate a – 40 gradi! Il silenzio e il paesaggio bianco rendono bene l’idea della grande avventura che hanno affrontato; sono arrivati ottavi su ottanta partecipanti. A loro vanno i miei complimenti e naturalmente anche ai cani. La coppia partecipa ogni anno anche a un’altra gara che si svolge proprio quì in Norvegia. Dopo questo filmato emozionante, in trepidante attesa di avvicinarci e accarezzare i cani, usciamo finalmente dalla tenda e ci dirigiamo da loro. Abbaiano festosi per via del nostro arrivo e inizio così ad addentrarmi fra di loro. A dire il vero ho un po’ di timore, anche perché non ho molta confidenza in generale con i cani ma amo gli animali e così cerco quelli più calmi per poterli accarezzare. Quanto si fanno coccolare! Hanno il pelo morbidissimo e uno sguardo dolce con i loro occhi di ghiaccio. Nel frattempo c’è la padroncina che accarezza uno dei suoi cuccioli, come lei smette lui abbaia quasi a chiederle ancora coccole … e così lei riprende e lui torna ad essere beatamente felice. Vado ancora più avanti e inizio ad accarezzarne un altro: il suo addestratore mi dice essere un cucciolo calmo. Me lo dice in italiano; mi sorprendo e gli rispondo “è bellissimo!!!“Clicca sulle immagini per ingrandire Ma l’emozione continua perché ci consentono di tenere in braccio i cuccioli di Husky. Una tenerezza infinita: quello che prendo io sembra quasi si voglia mettere a dormire fra le mie braccia. Dolcissimo. Dopodiché ci spiegano come si manovra e come funzionano le slitte: è molto interessante, ma la cosa più importante è l’amore dei due giovani addestratori nei confronti dei loro cuccioli, perché solo così si instaura quel rapporto meraviglioso per poter poi affrontare le gare e le avventure in mezzo al freddo e alla neve. ,
Clicca sulle immagini per ingrandire , A conclusione del tour rientriamo a Tromso e in città visitiamo il museo polare: onestamente non mi piace molto perché viene raccontata la storia di quando si uccidevano le foche e gli orsi. Il pensare agli anni passati, quando veniva praticata la caccia a questi esemplari e il sentire come veniva fatta mi fa parecchia impressione e mi dico: “ma poveretti!!!“ A parte questo il museo è fatto molto bene e si può anche toccare il pelo degli animali imbalsamati e tutto ciò che non è esposto in vetrina, in pratica quasi tutto, così da dare ancora di più la sensazione di quanto questi esemplari siano quasi reali. Il viaggio continua …