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Diario semiserio di un libraio

Creato il 28 marzo 2012 da Spritzletterario
DIARIO SEMISERIO DI UN LIBRAIOBuongiorno, vorrei L’interpretazione dei sogni di Freud.» «Cercava un’edizione in particolare?» «Sì, volevo quella con i numeri.» «I numeri?» «Sì, da giocare al lotto.»
«Che meraviglia! Senti come si sta bene qua dentro, c’è un freschino meraviglioso.» «Sì, si sta proprio bene.» «Perché non rimaniamo qua tutto il pomeriggio?» «Stai scherzando, vero? Tutto il pomeriggio in libreria? Piuttosto andiamo alla Comet!»
«Pronto, libreria... Buongiorno, sono Marino.» «Sì... buongiorno, libreria Mondadori?» «No, non siamo Mondadori.» «Ma è sicuro?»
«Pronto, libreria... Buongiorno, sono Marino.» «Non ho tanto tempo da perdere, non è che potrebbe andare lei a dire ai suoi colleghi dell’altro negozio di rispondere al telefono?»
NON CI SONO PIÙ I LIBRAI DI UNA VOLTA. 

QUELLI DI OGGI SONO MOLTO, MA MOLTO MEGLIO.
Nel pazzo mondo dei libri dove ogni giorno c’è «il caso letterario dell’anno» e ci sono più best seller che lettori, più pubblicità che passaparola, per fortuna c’è lui: il libraio. E per favore, non chiamatelo più commesso!

UN ALTRO BEST SELLER E SIAMO ROVINATI
Diario semiserio di un libraio
Mursia editore
pag. 128
€9,90
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Marino Buzzi è nato a Comacchio (FE) nel 1976. Dopo anni di studio matto e disperatissimo e un decennio di lavoro come cuoco, ha avuto la brillante idea di realizzare il sogno che aveva da bambino: diventare libraio. Ne sono conseguiti: una progressiva e precoce perdita di capelli, una continua e bulimica ricerca di cibo e l’adesione alla setta della «gattoterapia». Il suo romanzo Confessioni di un ragazzo perbene (2011) è stato pubblicato da Luciana Tufani Editrice. E per fortuna non è stato un best seller. Cura i blog www.perseo.blog.kataweb.it e www.cronachedallalibreria.blogspot.com, diventato un cult per i forti lettori, gli aspiranti scrittori, gli addetti ai lavori e ovviamente i colleghi librai.
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L'ho messo in questa pagina e non in quella Spritz Libri perchè vorrei proporre una riflessione sui librai. Sì, la differenza che, secondo voi, c'è tra un libraio indipendente e uno di catena (Feltrinelli-Mondadori), tralasciando, o anche no, le librerie in franchising. Quale preferite? Perchè?






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