A Gianni De Gennaro, ex capo della polizia e della Digos, colui che ha dato gli ordini, non è stato riconosciuto colpevole. Per lui un processo a parte, ovviamente risolto tempo fa con assoluzione e poi promosso. E’ sottosegretario alla presidenza del consiglio. Era stato riconosciuto prima colpevole poi assolto di istigazione alla falsa testimonianza, a proposito delle bombe molotov trovate nella scuola Diaz e ivi collocate dalla polizia. I ragazzi pestati all’interno della scuola Diaz, durante il G8, erano stati accusati di essere dei black-bloc. Sessanta di loro sono stati feriti. Manca in Italia il reato di tortura, si può aggiungere, come anche che i colpevoli, cioè chi dà gli ordini, ancora una volta non sono stati puniti. Pagano pegno gli agenti e i dirigenti della Polizia, dal numero 2 al numero 4: il capo no. Gli agenti che hanno picchiato i ragazzi erano 200: non tutti sono stati identificati. Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum, ha lanciato un appello al capo dello Stato: “E’ il momento di chiedere scusa ai familiari delle vittime, è già tardi, non lasci passare altro tempo”. Qualcuno può credere che Gianni De Gennaro dia le dimissioni, cadendo in una crisi etica? Che qualcuno spieghi per quali motivi non è stata fatta una commissione parlamentare d’inchiesta? E’ stato inoltre fatto passare molto tempo, in modo che scattasse la prescrizione. I governi Berlusconi hanno fatto di tutto inoltre per insabbiare, nascondere, perdere tempo. Chi risarcisce le vittime e loro i familiari, gli italiani e la Repubblica democratica cui hanno diritto, di questa vergogna storica? E’ già molto che alcuni colpevoli siano stati condannati.
Gianni De Gennaro, intoccabile
p.z.
0.000000 0.000000La Cassazione – riporta il sito di Sky tg 24 - ribadisce le pene fino a 5 anni per gli alti funzionari coinvolti nell’irruzione alla scuola durante il G8 di Genova del 2001. Nessuno andrà in carcere. Scatta l’interdizione dai pubblici uffici. Prescritti i reati di lesioni per gli agenti. A distanza di 11 anni dalla notte del 21 e 22 luglio 2001, la Cassazione ha confermato le condanne per falso aggravato inflitte agli alti funzionari di polizia coinvolti nei fatti di violenza avvenuti alla scuola Diaz durante il G8 di Genova.
25 imputati: 17 condannati, 8 prescritti. Per tutti scatteranno i provvedimenti disciplinari, tra cui l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
Ma nessuno degli imputati condannati finirà in carcere, poiché 3 anni della pena sono coperti da indulto. Prescritti, invece, i reati di lesioni gravi contestati a otto agenti appartenenti al settimo nucleo speciale della Mobile all’epoca dei fatti.
In quella notte di 11 anni fa, in seguito all’irruzione della polizia nella scuola, ci furono oltre 60 feriti e 93 giovani, di cui molti stranieri, arrestati e poi prosciolti.
Il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha accolto la sentenza con “il massimo rispetto” e con “l’impegno a proseguire nel costante miglioramento del percorso formativo relativo al complesso campo dell’ordine e della sicurezza pubblica”.Le condanne -Giovanni Luperi, all’epoca vicedirettore dell’Ucigos e oggi capo sezione analisi dell’Aisi, condannato a 4 anni; Francesco Gratteri, ex direttore dello Sco e attuale capo della direzione centrale anticrimine, condannato a 4 anni; Vincenzo Canterini, condannato a 5 anni. Pene pari a 3 anni e 8 mesi inflitte a: Gilberto Caldarozzi, nel 2001 vicedirettore dello Sco e attuale direttore del servizio centrale operativo; Filippo Ferri, allora capo squadra mobile di La Spezia; Fabio Ciccimarra, all’epoca commissario capo di Napoli e oggi capo della Mobile de L’Aquila; Nando Dominici, allora capo Mobile di Genova; Spartaco Mortola, ex capo Digos di Genova, oggi alla guida della Polfer di Torino. E ancora: Carlo Di Sarro, Massimo Mazzoni, Renzo Cerchi, Davide Di Novi e Massimiliano Di Bernardini.Prescrizione per otto capisquadra - Sono otto i capisquadra del VII Nucleo Speciale della Squadra Mobile di Roma nei confronti dei quali la Cassazione ha dichiarato la prescrizione del reato di lesioni ai danni dei no global della Scuola Diaz di Genova. Si tratta degli agenti di polizia Tucci, Cenni, Basili, Ledoti, Compagnone, Stranieri, Lucaroni e Zaccaria. A quanto si è appreso nei loro confronti, data la dichiarazione di prescrizione, non dovrebbe scattare la pena accessoria della condanna all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.