Dibattito Giovani e Politica: quanto lavoro da fare!

Creato il 17 febbraio 2011 da Palotto

Laboratorio Politico, Cogestione dell’Istituto Monti di Asti, 17/02/2011.

Presenti: Nicolò Ollino:, io, a rappresentare noi, i Giovani Comunisti. Michela Marinetto, dei giovani dell’IdV. Enrico Mattiuzzo, dei Giovani Democratici. Salvatore Grizzanti, dei Radicali. Francesco Zonca, dei giovani del PDL. Mirko Saracco, della Gioventù Italiana. Davide Scaiola, del Movimento Giovani Padani.

Una cosa in particolare ho dedotto dal dibattito Giovani e Politica di stamattina: per chi desidera fare politica oggi, tra i giovani, e soprattutto se desidera farla in una determinato modo e con determinati valori, la strada è molto, ma MOLTO, lunga, in salita e difficile.

L’andamento generalmente lineare e non aggressivo del dibattito non deve lasciar pensare che il “pubblico”, decisamente e positivamente partecipativo, abbia avuto l’occasione di formarsi un’opinione coerente e la quale rispecchiasse la realtà, e questo dipende soprattutto dal fatto che alcuni partecipanti al dibattito non hanno pubblicamente, al dibattito, espresso ne la linea del proprio partito ne probabilmente le proprie reali e personali convinzioni, che poi sono quelle che 90 su 100 esprimono invece ben chiare nelle loro riunioni di partito.

In almeno un’occasione mi è toccato chiedere a questi esponenti politici, che identificherei grosso modo in Zonca e Scaiola, questa cosa: “Dopo queste vostre affermazioni, le ipotesi sono due: o voi siete portavoce di una corrente decisamente minoritaria e non rilevante del vostro partito oppure voi due siete degli ipocriti e dei bugiardi”. Si parlava di immigrazione e i due esponenti di partiti di questo governo (PDL e Lega) intendevano far credere ai ragazzi che ascoltavano che loro non si consideravano ne razzisti ne autori di comportamenti di gusto piuttosto cattivo nei confronti degli immigrati. Quando sappiamo benissimo che questo governo, in particolare dopo l’imbarco di Storace e camerati, dei quali il giovane Saracco si è dichiarato esponente provinciale di rilievo, si configura come il governo più di destra e più razzista della storia repubblicana. Forse i due hanno scordato di citare le leggi Bossi-Fini e quella sul reato di clandestinità. Una sostanziale comunanza di vedute sull’argomento tra me, Mattiuzzo, Marinetto e Grizzanti hanno fatto sì che l’opinione più sincera e chiara, nonchè ben nutrita da dati e competenza, risultasse la nostra. Troverei ancora dolorosamente da rilevare la superficialità manifestata da due ragazzi del pubblico in particolare su questo delicato argomento: uno dei due esordì con un “spendiamo troppi soldi per sta gente che poi ci ruba il lavoro e stupra e accoltella” e concluse con un “noi siamo come l’anguria, rossi dentro e verdi fuori”… Eppure questa mentalità è rappresentativa di una fetta consistente dei giovani odierni, ed in un modo o nell’altro con sta gente ci tocca relazionarci. Con pazienza, con competenza.

Si è parlato di SCUOLA e di Riforma, e su questo argomento nuovamente, alle argomentazioni certificate e precise espresse in maniera consistente dal sottoscritto assieme ai tre già prima citati, è stato risposto in maniera vaga o con tentativi di disinformazione. Epica la risposta di Scaiola (MGP) al nostro affermare con quanto disprezzo osserviamo il taglio della borsa di studio EDISU in Piemonte da 18 a 8 milioni di euro. Scaiola ci dice: “non è vero, Cota mi ha detto che sono stanziati 22  milioni”. Si è poi parlato di professori presuntamente politicizzati, di merito e meritocrazia.

Nel corso del secondo dibattito si è arrivati a parlare di disinteresse verso la politica, delle sue possibili cause, che io, come ho detto, identificherei in modo particolare nel berlusconismo presente ormai nella società e nelle teste di molti italiani, anche di centro-sinistra e sinistra; nell’egemonia televisiva del cartello Mediaset, nuovamente quindi riconducibile a Berlusconi in maniera piuttosto diretta, nei programmi televisivi alla “Amici” e tipo il GF.

Si è parlato di Bunga Bunga! E mi dispiace parecchio che questo argomento sia percepito dalla maggior parte dei giovani, almeno di quelli in aula, come un qualcosa di totalmente secondario e noioso ed abusato, ai limiti del gossip. Questo non è vero e, pecca anche nostra probabilmente, purtroppo non siamo riusciti a farlo emergere con abbastanza forza ne abbiamo convinto chi non la pensava come noi. Si tratta, come è stato da me come da altri ribadito, di un tentativo di separazione tra pubblico e privato che non è assolutamente possibile per uomini che ricoprono cariche massime come quella di Presidente del Consiglio dei Ministri, ne è auspicabile, ne è intelligente poichè espone in primo luogo la persona che ricopre la carica a ricatti e lo può obbligare a condizionare la propria azione di governo in favore di questa o quella prostituta, spacciatore di coca o trans che sia. Ne soprattutto è legale se, come in questo caso, si parla di prostituzione minorile e di concussione. Attenderemo pazienti il 6 di Aprile. Avremmo preferito il 25 di quel mese.

Mi avvierei a conclusione analizzando una domanda cui abbiamo risposto con tonalità e sensibilità differenti, sottopostaci da Matteo Barbero, giovane presente al dibattito e amico: “Berlusconi ed il suo schieramento, senza dare giudizi di valore, riesce a stare su perchè si fa perfetto interprete della “pancia degli italiani” ma è possibile che stia anche su perchè non c’è un’alternativa concreta fatta di uomini, idee e programmi? Voi cosa mi dite?”

Dopo il negare l’esistenza di questa alternativa da parte dello “schieramento” di centro-destra, dopo il tentennare, mi perdoni Mattiuzzo, dello schieramento di centro-sinistra sulla sussistenza di un’alternativa chiara, la mia e la nostra risposta come comunisti è stata chiarissima e mi auguro ben percepita da chiunque in aula. La mia risposta grosso modo è stata questa:

Un’alternativa chiara, quindi evidente, quindi presente, quindi appoggiabile e votabile, esiste eccome ed ha un programma che si snoda e si articola ovunque oggi in Italia vi siano problemi. Dal mondo del lavoro a quello della scuola, dalla questione morale all’immigrazione, senza tralasciare separazione dei poteri e rispetto assoluto dei principi cardine della Costituzione e della legalità. Un’alternativa che si fonda sui principi della giustizia sociale e sull’eguaglianza degli uomini, sulla difesa del lavoro e del sapere, sulla parità dei sessi. Insomma, un’alternativa completa allo scempio che vediamo identificarsi in Berlusconi, nel berlusconismo ed in questo governo scellerato. Insomma, un’alternativa comunista per questo paese esiste eccome, sta a voi crederci e lavorare per attuarla.

Nicolò Ollino




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