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Dica 33 e Groupon!

Creato il 13 settembre 2011 da Abattoir

martedì 13 settembre 2011 di Gas Giaramita

Dica 33 e Groupon!
Da bravi internauti che siamo, che vagano nei percorsi indicizzati di Google come fossero Campi Elisi pieni di attrattive, che stanno a contatto con il Mondo più che con Noi stessi, siamo i primi a percepire le tendenze e i movimenti di idee, magari non proprio a capirle, ma ne facciamo sicuramente parte a priori, spesso con entusiasmo.

Low cost è il termine principale che si associa all’economia che gira a ritmi super sul web; ci siamo scatenati con i voli a basso prezzo, abbiamo comprato o venduto prodotti in maniera assolutamente conveniente per le nostre tasche, quasi sempre premettendo le dovute attenzioni a truffe e a balordi.

Da un po’ di tempo abbiamo a che fare persino con le offerte strepitose di Groupon, Groupalia e compagnia bella. Offerte a prezzi stracciati in ogni (quasi) angolo d’Italia (e persino del mondo) che ti lasciano sperare di esaudire desideri e voglie momentanee con un semplice clic, leggendo l’offerta del giorno, scontata del tot% che può includere svariati ambiti della nostra vita, dal passatempo ai soggiorni fino alla salute.

E quando leggi che il dentista X ti propone un servizio al prezzo di due cene il sabato sera fuori, che tu stesso ti sei sempre detto di fare ma che poi per pigrizia o per mancanza di fondi hai sempre procrastinato, cosa fai? Non ci pensi due volte e lo prendi. L’offerta dura un giorno, e potrebbe essere troppo tardi pensarci più di tanto. Ma una domanda mi sorge: abituati come siamo sempre stati, ad usufruire dell’antico metodo del passaparola per scegliere qualsiasi cosa, com’è che adesso non ne abbiamo più bisogno? Al di là del concetto di PREZZO CONVIENTE, ci manca solo che abbia fascino pure tra gli animali e delle reali TASCHE BUCATE di tutti noi, com’è che ci si può fidare di un Dott. così alla cieca?

Ci turbano le file e i “cattivi servizi” presunti dell’ambito pubblico e sopratutto il valore economico del privato che vuoi o non vuoi (fattura o non fattura) si aggira sempre su alti prezzi.

Ma, non dubitando della serietà di questi siti, a qualcuno sarà pur accaduto che prendendo un coupon per due, per una cena X, non siano rimasti contenti per una promozione ingannevole e la scarsa qualità del prodotto. E finché si parla di cibo, oggetti di consumo, te la puoi cavare denunciando pacificamente il disguido al sito di offerte che subito contatterà il responsabile dell’attività. E nel caso di malasanità che si fa? Certo, è un’ansia che ti prende ogni qual volta entri a chiedere consiglio al tuo medico di fiducia, con una differenza però, che qui le “patacche” che ti puoi beccare, te le cerchi.

La seconda questione, più intellettuale se vogliamo, è la svendita della sanità, come si legge su Repubblica (Sara Strippoli), in cui attraverso questo tipo di convenienze, si alimenterebbero dei comportamenti poco attenti alla dignità del servizio medico, e sopratutto aumenterebbero i circoli viziosi dettati dalle regole del marketing e della pubblicità, tralasciando così il diritto di ognuno di noi ad avere le cure di cui ha bisogno nel migliore dei modi, offuscati soltanto dal valore dell’offerta.

E’ una riflessione a lungo termine quest’ultima, che non sembra poi così tanto azzardata. Nel frattempo i medici contrari a questa tendenza protestano e fanno relativamente bene. D’altro canto curarsi costa davvero tanto, ma che fare?

Siamo dei fedeli al dio della pubblicità, che tutto può darci.

Ma non è che nel frattempo ci toglie qualcosa? Mm…

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Tags: consumismo, groupalia, groupon, internet, marketing, medicina, mercato, offerte, passaparola, sanità, sconti


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