Diciassettenne ucciso a Napoli, Carabiniere indagato per omicidio colposo: parlano amici e parenti del giovane

Creato il 06 settembre 2014 da Nicola933
di Mario Marrandino - 6 settembre 2014

Di Mario Marrandino. In tre su uno scooter. Non si fermano all’alt delle forze dell’ordine. Parte l’inseguimento e da quel momento, è un lento conto alla rovescia per ciò che da qualche ora è sulla bocca di tutti. Così muore, ucciso da un colpo d’arma da fuoco, per fatalità o per intenzione, stando a quanto dicono le voci di amici e parenti, Davide Bifolco, 17 anni.

Dal canto nostro, di chi non c’era quella notte e non ha visto, non abbiamo materiale su cui elucubrare se non quello delle testimonianze e delle parole di chi sta soffrendo per una perdita simile.

Il fratello, Tommaso Bifolco:  “È stato un omicidio, non s’inventassero scuse. È stato un omicidio”. “Non è caduto durante l’inseguimento è stato speronato e ucciso”. L’idea del fratello è chiara. Secondo lui, i tre sullo scooter non sarebbero fuggiti per il brivido dell’inseguimento, o perché avevano qualcosa di sospetto da nascondere, ma semplicemente per paura: “La mia famiglia non aveva soldi per comprare un motorino a Davide. Forse si è spaventato, forse voleva evitare il sequestro del mezzo e per questo non si è fermato davanti alle forze dell’ordine”. Lo scooter infatti non era suo e non era assicurato. L’idea dell’omicidio è anche avvallata dalla disperazione di mamma Flora: “Quando gli ha sparato non l’ha visto in faccia? Quel carabiniere non ha visto che Davide era un bambino?”. “Ieri sera è venuto da me, aveva freddo e mi ha chiesto un cappellino, mi ha detto: ‘Mamma, faccio l’ultimo giro col motorino e torno a casa’. Poi, mi sono venuti a chiamare, volevano i documenti. Sono scesa in strada e ho visto Davide a terra. Ho cercato di muoverlo, l’ho preso per il braccio, ma non si muoveva più. Era già morto“. “Ora, se ha il coraggio, quel carabiniere deve uccidere anche me, perché mi ha ucciso mio figlio”.

Gli amici su Facebook, tra un “riposa in pace” e una lacrima: “Razza bastarda avete tolto una vita a un ragazzino, devono morire i vostri figli carabiniere infame. RIP piccolo angelo che ti tenco insieme al mio cuore”
L’amico a bordo dello scooter:Stavamo percorrendo un viale quando a un certo punto una macchina dei carabinieri è andata contro lo scooter di Davide. È iniziato l’inseguimento, è stata puntata la pistola e Davide è stato ucciso, l’hanno ammanettato come il peggior dei criminali, nonostante fosse già stato colpito”. “Davide era un bravissimo ragazzo per me era un fratello. Giocavamo a calcio, scherzavamo tra di noi. Non eravamo delinquenti, stavamo soltanto facendo un ultimo giro prima di tornare a casa”.
Ora il carabiniere in questione è indagato per omicidio colposo. Il militare, ventiduenne, è stato interrogato dal pm Manuela PersicoIl procuratore Fragliasso: “È prematuro trarre delle conclusioni investigative ma si può senz’altro affermare, allo stato delle attuali acquisizioni che è stato esploso un solo colpo d’arma da fuoco dal militare e che l’evento si è verificato in occasione di un inseguimento finalizzato alla cattura di un soggetto ricercato dalle forze dell’ordine, in esecuzione di un provvedimento restrittivo che era in compagnia del giovane deceduto”. 


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