E' stato da poco pubblicato il Report del Consejo Superior de Deportes, che analizza i principali dati economici, patrimoniali e finanziari del calcio spagnolo nelle stagioni fra il 1999/2000 ed il 2010/2011.
Nel periodo di tempo esaminato La Liga ha fatto registrare perdite operative per 3,27 miliardi di Euro che sono state in buona parte compensate con utili non operativi, portando ad un risultato netto finale di 598 milioni di perdite aggregate, in buona parte concentrate nel biennio 2002/2004.
Come accaduto anche nelle altre Leghe europee i ricavi complessivi sono passati da 981 milioni di Euro del 1999/2000 fino ai 1.936 milioni di Euro del 2010/11.
In questo arco di tempo, come si può immediatamente percepire dal grafico sottostante, le due componenti fondamentali sono state i Diritti TV (passati da 203 a 675 milioni) ed i ricavi da stadio (da 185 a 523 milioni). Grazie all'appeal di Real Madrid e Barcelona, tuttavia, anche i ricavi per pubblicità e sponsor hanno seguito il trend, passando da 78 a 385 milioni di Euro.
Tutto ciò però è stato vanificato (ma anche questo è un elemento comune con le altre principali Leghe europee) dall'esplosione dei costi per gli stipendi dei giocatori, passati da 318 milioni fino a 1.043 milioni di Euro. Meno sostenuta la crescita degli altri costi, che sono passati da 344 milioni a 764 milioni di Euro.
Aldilà del risultato economico, l'aspetto decisamente più preoccupante è sicuramente da ricercarsi nell'esplosione del debito delle squadre.
Il debito privato è passato da 1.005 milioni fino a 3.592 milioni di Euro, dei quali il 62% a breve termine.
Ma è l'analisi complessiva che ci aiuta a capire le ragioni del recente irrigidimento del Governo spagnolo: al termine della stagione 2010/11, le squadre partecipanti al La Liga avevano debiti complessivi per 10,7 miliardi di Euro, dei quali 7,7 miliardi verso la previdenza sociale e 1,7 miliardi verso lo Stato per imposte.
Di seguito, per chi fosse interessato, il documento completo.
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