Dieci cose da fare sul Cammino di Santiago

Creato il 02 luglio 2011 da Unarosaverde

Dato che la maggior parte di persone sta arrivando a questo blog alla ricerca di informazioni sul Cammino di Santiago, vado avanti con i miei post a tema e mi chiedo: ma quanti siete/sarete sul Cammino nelle prossime settimane?! Beati voi! L’anno prossimo ci ritorno anche io. Ultreya! Suseya! Santiago!

1. Usate un paio di scarpe collaudate, che vi hanno già accompagnato per alcuni chilometri. Non importa la marca, l’altezza, il rivestimento: ognuno se le deve sentire addosso comode, sicure, affidabili e a prova di vescica.

2. Fate lo zaino. Riempitelo. Trovate un posto per ogni cosa che sia facile da trovare e facilissimo da risistemare. Adesso svuotate lo zaino e togliete almeno il venti percento del contenuto. Fatelo per due volte e comincerete ad avere uno zaino perfetto.

3. Vestitevi a strati, in funzione della stagione atmosferica. Scegliete i capi da portare con voi in un’ottica multiuso.

4. Controllate e segnate, prima di partire, i chilometri tra ciascun albergue e in quali paesi ci sono negozi di alimentari aperti. Non aspettatevi supermercati, tranne nelle città: sono botteghe nelle quali, una volta al giorno, passa il camioncino dalle città vicine per portare pane, latte e frutta fresca. E gli orari spagnoli rispettano religiosamente la siesta pomeridiana.

5. Non fatevi ossessionare dal punto 4. Tracciate un percorso di massima la sera prima della tappa e poi godetevi gli imprevisti e i fuori programma.

6. Tenete sempre mezzo litro di acqua in più nello zaino e bevete poco ma continuamente. 

7. Imparatevi qualche frase in spagnolo, giusto per la sopravvivenza. E poi ascoltate gli spagnoli parlare: è una lingua musicale e divertente! Se riuscite, non fate amicizia solo con gli italiani: non lo dico perché i miei connazionali mi siano antipatici, anzi. Il motivo è che sul Cammino è molto facile fare amicizia e conoscere punti di vista, culture, abitudini, luoghi comuni diversi da quelli cui siamo abituati, nel bene e nel male.

8. Ascoltate i segnali del vostro corpo e i pensieri della vostra mente: dovrete trovare il modo di farli andare d’accordo. Non sempre sarà facile.  

9. Caminante, no hay camino, se hace camino al andar. Il Cammino è il percorso, fatto ogni singolo giorno, anche per un giorno soltanto. Non la meta. Il giorno in cui arriverete sotto la cattedrale sarete felici, entusiasti e soddisfatti di voi stessi. Il giorno dopo comincerete a soffrire del mal di cammino. Non lasciate rimorsi lungo la strada, se non come scusa per ritornare un’altra volta. Tirate su il naso verso il cielo a vedere le stelle la mattina presto, annusate l’aria pulita, ascoltate il silenzio tra i campi e il gocciolio della rugiada sugli eucalipti. 

10. Non arrabbiatevi. Ogni giorno troverete persone che fanno rumore, che non rispettano lo spazio e il riposo degli altri, che alle 4.30 di mattina accendono le lampade frontali e frugano negli zaini. Non prendetevela, è inutile, e non imitateli. Non è una gara: per una volta tanto non ci sono vincitori, vinti e competizioni. Il Cammino è una metafora della vita per molti aspetti. Ammirate ma non invidiate chi va più veloce di voi, con passo leggero e senza sofferenza apparente; scambiate un saluto, un sorriso con chi fa fatica. Se vedete che non gli date fastidio, accompagnatelo per un pezzo di strada: lo aiuterete a distrarsi dal dolore e dal pensiero dei chilometri che deve ancora percorrere. Fatevi quattro chiacchiere al pomeriggio con perfetti sconosciuti che vi sembrano interessanti: vi regaleranno istantanee di vita. Buen Camino.

10 bis: la maggior parte del tempo in cui camminerete il vostro braccio sinistro sarà esposto al sole diretto più di quello destro: abbondate di protezione solare!

Altri post sul Cammino a questo link.


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