Dopo aver parlato una settimana fa dei dieci commentatori che non vorresti sul tuo blog, questa settimana rilancio con una categoria ancor più delicata: le dieci persone che vorresti evitare nella vita reale.
Ovviamente è un discorso molto più personale rispetto a quello dei vari troll, spammers, stalkers che infestano quotidianamente i nostri angoli di Rete. Evitare certi stereotipi di varia umanità è più difficile perché s’infilano tra le file dei colleghi, nei gruppi degli amici, tra i parenti. Purtroppo non si può bannarli con un click e a volte non basta nemmeno far loro capire di non essere graditi.
Ok, io ho un caratteraccio e ho una media spaventosamente alta di coglioni incontrati in 36 anni di vita. Che poi, chissà quanti riterranno me un coglione. La differenza è che io capisco quando non lego con qualcuno e taglio subito ogni rapporto. Altri purtroppo non mi concedono questo lusso.
Se solo tutti si facessero questo favore…
Anyway, la mia top 10 (in ordine sparso)
Dieci persone che vorresti evitare nella vita reale
- Il moralista. Odio la demagogia, i discorsi di maniera, i bigotti e anche chi ci tiene a rinfacciare ogni cinque minuti la sua limpidezza morale. I membri di questa categoria si sentono caratterialmente migliori al resto del mondo. Parlano più che agire e se agiscono devono necessariamente farlo sapere al mondo. “Ho fatto beneficenza”; “Ho aiutato Tizio quando era in difficoltà”; “Vado a fare volontariato anche se ho già molti impegni a cui star dietro”. *Quanti ne ho frequentati: tre o quattro.
- Il leader nato. Capogruppo per imposizione divina. Al lavoro è quello che comanda anche se non ne ha il grado. Nel gruppo di amici è colui che decide dove andare la sera, cosa fare il sabato, chi invitare e chi no. In campo sportivo/ludico non accetta la sconfitta e si ritiene uno stratega sopraffino e un predestinato. Spicca per egocentrismo, spocchia e sicumera. *Quanti ne ho frequentati: purtroppo molti.
- Il pavido. Non prende mai iniziative. Non si schiera mai con nessuno. Se esprime opinioni sono banali, scontate. E’ capace di dare ragione a due persone che la pensano in maniera opposta, ma non per malizia, bensì per farsi accettare da entrambi. Su di lui non puoi contare, se non per far numero. *Quanti ne ho frequentati: un paio.
- Due Facce. Una delle categorie peggiori. Due Facce è colui che raccoglie i tuoi sfoghi, ti dà ragione, ma poi li va a spifferare al mondo. Quando lo hai davanti dice di stimarti, e lo fa anche con un certo trasporto. Col tempo scopri che è un doppiogiochista, più per natura che per cattiveria. Sguazza nei pettegolezzi e nei contrasti del gruppo. Adora fare il “confessore”, ma in realtà è una gola profonda. *Quanti ne ho frequentati: due.
- Il luddista. Ti disprezza perché passi molto tempo al computer, sia per lavoro che per svago. E’ quello che rifila i pipponi sulla vita reale e sulla bellezza della vita di una volta. Si prende la briga di farti sapere che spendere soldi per computer, cellulari, ereader è sintomo di demenza. Fa niente se poi magari scuce mille euro per fare un week end a sciare a Cortina: quella è “vita reale”. Se ha Internet è solo per guardarsi i porno. *Quanti ne ho frequentati: tre, di cui due sono luddisti a metà.
- Medioman. Versione evoluto del Pavido. Non ha particolari gusti o preferenze. Le sue opinioni medie sono quelle di Studio Aperto. E’ capace di parlarti un’ora di Belen o del goal in fuorigioco (tenete presente che io amo il calcio ma…). Segue le mode del momento. Guarda il rugby perché da un po’ di tempo ne parlano tutti. Fa pilates perché lo fanno tutti. Va a ballare l’ultima hit estiva nel locale di tendenza. Ha una visione del mondo limitata al suo naso. *Quanti ne ho frequentati: decine.
- Il chierico. E’ profondamente religioso e ci tiene a fartelo sapere in ogni occasione. Con stolida sicurezza e finta bonarietà ti spiega perché è sbagliato guardarsi un horror, perché il sesso prematrimoniale è ingiusto, perché non credere in Dio ti porterà alla dannazione eterna. E’ il crociato della porta accanto, quello che vigila sulla decenza della comunità di cui fa parte. A differenza del moralista il suo comportamento è meno demagogico e più militaresco. *Quanti ne ho frequentati: nessuno per più di dieci minuti.
- L’instabile. Un lunatico per antonomasia. Il giorno prima è capace di progettare un viaggio in India, prenotando il volo e coinvolgendo gli amici. Il giorno dopo a fatica si ricorda dell’impegno preso. La sua passione per le cose e per le persone è travolgente, ma dura una manciata di settimane. A volte solo pochi giorni. Oggi vi è amico e domani potrebbe non salutarvi, così, senza un perché. *Quanti ne ho frequentati: due. Sfiancanti.
- Il depresso. Ogni giorno ne ha una. A suo dire vive la vita più complicata e triste dell’intero creato. Riesce a prendersela per ogni piccola stortura e l’unica reazione è quella di frignare e di fare la vittima. Ogni tentativo di risollevare il suo spirito è vano. Non ha bisogno di amici ma di chiocce, di difensori d’ufficio. Spesso sono veri e propri vampiri psichici. *Quanti ne ho frequentati: tre o quattro.
- Il tuo alterego perfetto. All’inizio lo ami perché è proprio uguale a te: stesso carattere, stessi difetti, stessi gusti. Più lo frequenti più ti accorgi che non c’è abbastanza per un altro te stesso nella tua vita. Pian piano inizi a non sopportarlo e ti chiedi se quindi in realtà non sopporti nemmeno quel che sei tu. Forse non arriverai mai a una vera rottura con lui, perché rimane una stima di fondo (tutto sommato il tuo alter ego ti sembrerà sempre un po’ più in gamba). *Quanti ne ho frequentati: difficile dirlo. Forse uno.
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