Il malaffare e la malversazione che hanno interessato il Veneto sono state scoperte dalle forze dell’ordine e non dal sistema di potere regionale (Presidente e Giunta Regionale) in quanto è assente la trasparenza totale ed un sistema di controllo dell’efficacia di ciascun comparto della Regione.
Per realizzare la trasparenza totale nella Regione Veneto è necessario introdurre i seguenti fattori:
- Sistema di controllo dell’efficacia e dell’efficienza di ciascun comparto della Regione supportata da una infrastruttura informatica adeguata;
- Indicatori di performance efficienti che devono riguardare tutti i settori della Regione: dall’uso del territorio alla sanità, dai servizi sociali;
- Organismo indipendente di valutazione della performance composto da membri esterni e di comprovata competenza e capacità. In questo caso Zaia ha nominato un dirigente interno della Regione, vanificando l’indipendenza, l’autonomia e l’imparzialità di tale organo;
- Obiettivi specifici, quantificabili, misurabili e rapportati alle risorse e non indipendenti da esse per conseguire i premi di risultato.
Tali fattori devono essere trasparenti affinché i veneti, gli utenti ed i ricercatori possano prenderne consapevolezza, esprimere valutazioni, formulare proposte e contestare eventuali scelte improduttive che abbassano la qualità dei servizi e creano sprechi e corruzione.
L’impegno che la Giunta Zaia mette per rendere opache le attività regionali è vano perché prima o dopo la trasparenza, grazie alle nuove tecnologie ed alle forze dell’ordine, si afferma e chiede il conto.
In assenza di informazioni significative e controllabili, trasparenza, le affermazioni di Zaia rappresentano soltanto mera propaganda fuorviante al fine di eludere il controllo sociale.
Diego Zardini
Orietta Salemi