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Dieta mediterranea e rischio cardiovascolare; fumo, obesita', grassi e zuccheri; metodo cottura carne rossa e rischio malattia; livelli di polisaturi in varie popolazioni

Creato il 21 febbraio 2014 da Estropico

La piu' interessante delle notizie di NFI (Nutrition Foundation of Italy) di questa settimana, mi sembra essere la terza, qui sotto, sui metodi di cottura della carne rossa. Peccato che lo studio prenda in considerazione solo cottura alla brace, frittura e arristimento (in quell'ordine come nocivita') e non il metodo che, in teoria, dovrebbe essere meno dannoso, la bollitura. Poco allettante? Ecco qualche ricetta...
Un'elevata aderenza alla dieta mediterranea riduce il livello di numerosi fattori di rischio cardiovascolare. La dieta mediterranea si associa ad un migliore stato di salute anche in Sicilia, nonostante l’elevata prevalenza di malattie croniche correlate alle abitudini alimentari in questa regione.
Il fumo di sigaretta e l'obesità si associano ad una minore percezione dei grassi e degli zuccheri alimentari nella donna. La capacità di percepire grassi e zuccheri e di ricavare piacere dal consumo di cibo è particolarmente compromessa in donne obese fumatrici.
Il metodo di cottura della carne rossa è determinante per una stima corretta dei suoi effetti sulla salute. L’associazione tra consumo di carni rosse e rischio di malattia deve tenere conto anche del tipo di cottura delle carni stesse: il profilo peggiore riguarda la cottura alla brace, seguita dalla frittura e dall’arrostimento.
Bassi livelli circolanti di polinsaturi n-3, o omega-3, correlano con il consumo di specifici alimenti in una popolazione italiana. Alla diversa composizione della dieta corrispondono livelli differenti di acidi grassi polinsaturi della serie n-3 o omega-3 in Italia, Belgio e Gran Bretagna.


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