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Diete chetogeniche: ecco di cosa si tratta.

Creato il 25 ottobre 2011 da Chiaramarina

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Diete chetogeniche: ecco di cosa si tratta.

Diete chetogeniche non solo roba da vip

Le diete chetogeniche Fino a qualche anno fa erano conosciute solo nell’ambiente del fitness e del body-building. Poi hanno iniziato a conquistare i Vip e, dopo i primi lampanti successi da copertina, a spopolare anche fra la gente comune. Promettono di riconquistare (e mantenere) la linea senza senza sacrificare tenuta muscolare e tonicità.
Sono le diete chetogeniche, croce e delizia di chi vuole di recuperare la forma perduta in tempi brevi senza affidarsi ai classici regimi ipocalorici.

Ma le diete chetogeniche funzionano?

Se le diete chetogeniche funzionano? Decisamente sì, ed è proprio questo il segreto del loro successo.  Basate su protocolli individuali e rigorosamente personalizzati, che tengono conto non soltanto dell’obiettivo desiderato ma anche dell’equilibrio generale dell’organismo, fondano la propria efficacia sul meccanismo della chetosi. Riducendo l’apporto glucidico dell’alimentazione e restringendo contestualmente il carico calorico complessivo, il corpo si trova a dover reperire le energie necessarie non più dai carboidrati, bensì dalle riserve di lipidi già accumulate. Il risultato? Un dimagrimento veloce e mirato, che intacca proprio le rotondità più antiestetiche e che, per effetto della produzione di chetoni, innalza il tono dell’umore e riduce naturalmente il senso di fame.
Vantaggi accattivanti, che si coniugano con l’estrema praticità del metodo e la soddisfazione di risultati visibili in tempi rapidi: bastano infatti poche settimane per perdere peso, centimetri e taglie, con una duplice gratificazione sia estetica che psicologica.

Controindicazioni delle diete chetogeniche

Attenzione, però le diete chetogeniche hanno delle controindicazioni. Nonostante i risultati incoraggianti si tratta di regimi alimentari squilibrati, che non possono essere seguiti a lungo e che escludono tassativamente l’opzione del fai-da-te. Il rischio a medio termino, oltre allo sviluppo inevitabili carenze nutrizionali, è quello di danneggiare fegato e reni a causa del sovraccarico di lavoro richiesto per metabolizzare proteine e grassi. Fondamentale, inoltre, idratarsi adeguatamente per favorire lo smaltimento dei chetoni e combattere la loro azione ossidante con un’integrazione a base di vitamine e oligoelementi. E, soprattutto, massimo rigore nella fase di ritorno a un’alimentazione sana e completa: la reintroduzione dei carboidrati deve essere graduale e progressiva, per evitare il recupero del peso perduto e scongiurare il rischio del deleterio effetto yo-yo.

Ora avete tutti gli elementi per decidere se fare o meno delle diete chetogeniche.


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