"E' lo sport professionista, capita": Rob Kearney sa andare al punto della questione nello stesso modo in cui sa agguantare un pallone in aria. L'estremo irlandese è tra i giocatori ai quali in questi giorni è stato chiesto più volte di dare un giudizio sulla decisione di Jonathan Sexton di chiudere con il Leinster e spostarsi a Parigi per il Racing Metro, siglando un contratto di due anni per 750.000 euro - e diventando così l'irlandese più pagato. E Kearney prima ha fatto i complimenti al collega, augurandogli tutte le fortune per l'esperienza francese, quindi ha tagliato corto: è lo sport professionista, capita.D'altronde come è comprensibile lo shock registrato a Dublino per la scelta dell'apertura di fare i bagagli, è altrettanto comprensibile il timore che da quelle parti si è fatto largo: per 750.000 euro all'anno, il Racing si terrà stretto Sexton, nel senso che lo impiegherà il più possibile, fanno notare i commentatori, e quindi per la nazionale il grattacapo c'è, basta ripassare i capitoli precedenti e recenti, con i club transalpini che hanno comunicato a Warren Gatland che i candidati ai British & Irish Lions che prestano servizio in Top 14 non verranno rilasciati fino all'ultimo - e per contro-risposta il manager neozelandese ha paventato la minaccia per i britannici fuori dall'isola di non rientrare nei suoi piani. In Irlanda hanno una fifa tremenda di ritrovarsi con un Sexton a mezzo servizio.
Ma Kearney va oltre, con il suo ragionamento. Gli staff manageriali delle grandi società d'Europa sono a stretto contatto, oramai, nell'era del rugby professionistico. Si incrociano spesso e sovente tra riunioni e, soprattutto, sfide faccia a faccia tra Heienken e Challenge Cup (appunto, coppe ambite che i top team rincorrono ogni anno e se al Leinster è riuscito il back-to-back lo si deve pure alla performance di Sexton due anni fa nella finale vinta contro i Northampton Saints, quando ha arringato i compagni negli spogliatoi tra il primo e secondo tempo e ha guidato la rimonta sul campo). E i manager hanno più occasioni di contattare le pedine ambite, i loro agenti e stringersi la mano. E' appunto il professionismo. Tanto che Sexton probabilmente non sarà l'unico: "I ragazzi ne parlano e avanzano il rischio di voler provare nuove esperienze", ha aggiunto Kearney. Lui e Sexton ne hanno discusso, dell'eventualità di fare i bagagli, e l'estremo ha sottolineato che il compagno era anche preoccupato di fronte all'ipotesi che la IRFU non fosse in grado di sostenere il confronto con l'offerta del Racing Metro: infatti si è tirata fuori e Sexton sarà parigino.
"Siamo stati a lungo fortunati qui", conclude Kearney, in merito al fatto che allo stato attuale delle cose solo un big abbia deciso di lasciare l'isola. In Galles ne sanno qualcosa.

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