Ecco perchè il Gip di Viterbo Salvatore Fanti ha disposto un supplemento di indagini a loro carico, ipotizzando il reato di morte come conseguenza di altro delitto. Nella fattispecie la cessione di eroina. Il medico fu ucciso da un mix di eroina e di un potente sedativo. Ugo Manca, cugino di Attilio, tecnico radiologo in servizio in un ospedale di Messina. Nel dicembre 2003 si recò a Viterbo per farsi operare di varicocele.
La sua presenza nella casa del medico fu scoperta perchè lasciò un'impronta palmare su una piastrella del bagno. Tornò a Viterbo subito dopo la morte del cugino e tentò di entrare nell'appartamento sotto sequestro. Inoltre, si recò due o tre volte in procura a sollecitare, a nome dei genitori il nulla osta per la sepoltura.
Ma i familiari hanno sempre smentito di avergli assegnato tale compito. Renzo Mondello fu contattato telefonicamente da Ugo Manca decine di volte durante i suoi soggiorni a Viterbo, prima e dopo la morte di Attilio. Salvatore Fugazzotto, nei giorni precedenti la morte chiamò più volte al telefono Attilio, pur non conoscendolo di persona.
Angelo Porcino, una decina di giorni prima della morte del medico, chiese a Ugo Manca di fissargli un appuntamento a Viterbo. Attilio chiamò la madre chiedendole informazioni su di lui. Non è mai stato accertato se l'incontro sia effettivamente avvenuto e quali fossero le ragioni. Andrea Pirri raccontò ad almeno due persone, che lo riferirono poi agli investigatori, che Attilio era stato ucciso dalla mafia. Aggiunse che i suoi genitori avrebbero fatto meglio a far cadere il silenzio.