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[Dietro le Quinte] – Il curatore di collana

Creato il 02 marzo 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Dietro le Quinte] – Il curatore di collanaBenvenuti a un altro appuntamento di Dietro le Quinte!
Gli assidui lettori saranno di certo venuti in contatto con le “collane editoriali”, ovvero una seria aperta di testi stampati dalla stessa casa editrice, che hanno in comune lo stesso genere o lo stesso argomento. Di norma le collane sono identificate da un nome e da una veste grafica, che identificano univocamente la collana.
Ma chi si occupa di scegliere i testi da includere nella collana? Questo è il compito del “curatore di collana” e noi ne abbiamo intervistato uno, o meglio, una.

 

Salve, Francesca! Ci dici qualcosa di te?
Dunque, sono Francesca, ho venticinque anni e vengo da Torino. Studentessa fuori corso a causa di scelte di vita, sono mezza romana per varie vicissitudini e faccio la barista per guadagnare qualche soldino.
Ho sempre amato leggere e scrivere, e, fin dalle mie prime esperienze nel campo dell’informazione antagonista, ho capito di voler lavorare nel campo della cultura. Cultura intesa nella sua accezione più ampia: arte, letteratura, musica, informazione, associazionismo. Ho avuto le più ampie esperienze.

Domanda facile facile (almeno per te): cosa fa un curatore?
Semplice, cura. E no: non vi sto prendendo in giro. Si prende cura di un prodotto, in questo caso un prodotto culturale. Nel mio caso si tratta della collana CortoCircuito per Edizioni La Gru. Io mi occupo di tutto, dalla cernita dei manoscritti (che sembra assurdo, ma è la cosa più difficile), ai rapporti con la stampa e  coi bloggers (e qui forse gioco in casa, essendo una di voi), ma soprattutto mi occupo dell’editing e della correzione del testo e quindi del delicato rapporto con gli autori.

Cosa ti ha spinto a intraprendere questa professione? Come sei diventata curatrice?
Sicuramente l’incontro con Massimiliano e Serena, che non smetterò mai di ringraziare, ha contribuito a farmi intraprendere questa carriera. Hanno un’idea molto simile alla mia in fatto di editoria, nonostante i nostri gusti siano in larga parte diversi – ma conciliabili. È per questo che la collaborazione è venuta spontanea. Cosa della quale sono onorata. E poi, sono molto maestrina inside, quindi lavorare sui testi altrui mi gasa un monte. Ma, soprattutto, desidero dare un apporto pratico alla cultura del nostro paese, seppur nel mio piccolo, e poter dare voce ad autori capaci di trasmettere e coinvolgere.

Descrivi una tua giornata tipo.
La mia giornata tipo è un casino totale. Mi alzo alle 7, lavoro al bar per 5/6 ore. Poi torno a casa, mangio e mi siedo davanti al PC. Inizio con l’editing – a cui dedico circa un paio d’ore – dopo di che dedico un’oretta alla lettura dei manoscritti. Generalmente procedo così: leggo la sinossi, se mi interessa inizio a leggerne un paio di capitoli. Poi passo al manoscritto successivo e poi a quello dopo ancora. Successivamente, decido quale dei tre mi ha colpito maggiormente e vado avanti con la lettura. Generalmente li leggo fino alla fine, prima di decidere. Anche se solitamente so già quale fine farà: se finirà nella cartella ”Autori da contattare” oppure nella cartella ”Rifiutati”. Infine dedico un’oretta al rapporto col mondo esterno: mando email, sbircio i social network, leggo blog. E poi cazzeggio… oppure faccio le pulizie. Eh, l’indipendenza!

Qual è la parte migliore del tuo lavoro?
La parte migliore del mio lavoro è sicuramente il rapporto col testo e con l’autore. Fin ora sono stata molto fortunata. I miei autori sono tutti bravi, belli e simpatici. E soprattutto mi piace poterli aiutare a migliorare il loro testo.

Qual è la cosa più divertente che ti sia successa come curatrice?
Una delle cose più divertenti è sicuramente stata una mail. Erano i primi tempi in cui circolava il nome della collana, e una ragazza (una bravissima scrittrice, giuro!) mi scrisse una mail per ricevere informazioni a proposito dell’invio del suo manoscritto, e – per colpa dell’agitazione, forse – la scrisse in un linguaggio terribilmente aulico. Chiamandomi addirittura illustrissima. Ho riso tantissimo. L’ho raccontato a tutti. Era troppo divertente. E abbiamo riso anche insieme a lei quando si è accorta che eravamo quasi coetanee.

A chi consiglieresti di prendere in considerazione questa carriera?
Questa carriera, ora come ora, la consiglio a chi vuole dedicarsi ai libri altrui, per renderli migliori e farli arrivare al pubblico. A chi vuole veramente dare un contributo all’editoria.

In qualità di lettori ci siamo sempre chiesti cosa facesse il curatore e penso che anche molti altri si siano posti la stessa domanda. Grazie per aver soddisfatto la nostra curiosità!

Il primo libro in uscita della collana curata dalla nostra Francesca sarà “Portello Pulp”, di Simone Marzini, uno sugarpulp ambientato a Padova. Il secondo sarà una raccolta di racconti intitolata “Sbramami”, di Claudia Porta, formata da racconti caustici e irriverenti, amorali fino all’ultima virgola.
Per chi fosse interessato, segnaliamo anche due eventi:

  • il 7 marzo, ore 18, alla feltrinelli di Padova ci sarà la presentazione con Matteo Strukul, autore della Ballata Di Mila e cofondatore di Sugarpulp (maggiori informazioni qui);
  • Mentre il 9, ore 21, ci sarà il primo incontro del ciclo “Il volo delle gru” alla libreria “laformadelibro” di Padova, al quale saranno presenti l’editore e la curatrice che ci ha svelato questa professione durante questa intervista (maggiori informazioni qui).

A entrambi gli eventi sarà presente l’autore Simone Marzini, autore del libro già citato “Portello Pulp“.


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