Io adoro gli alberi con una certa personalità. Ora, sostenere che un albero abbia personalità sembrerebbe un assurdo, visto che solo le "persone" possono averla; ma io penso invece che come una persona è forgiata dagli accadimenti della vita, le sofferenze e le gioie, i successi e le sconfitte, così un albero cresce dovendo rispondere a tutto ciò che gli capita (vento, fulmini, parassiti, caldo, freddo, attività umane...) adattandosi e forgiando sé stesso. Per questo, quando trovo un albero che mi sembra racconti una storia, regolarmente mi fermo a fotografarlo. Quasi mai con una digitale. Non è l'immediatezza che cerco, ma l'approccio lento. Intimo per dire. Questo albero nella foto (fatta con una Holga, una fotocamera giocattolo cinese con l'obiettivo costituito da una singola lente di plastica) appare più piccolo di quello che è in realtà, perché le fronde ne nascondono il tronco, del diametro di circa mezzo metro. Si trova nella campagna di Tuscania. Non è un patriarca arboreo plurisecolare (deve avere meno di cent'anni), non è perfetto nella forma, né vive immerso in un paesaggio spettacolare. E' un albero, e basta. Ma a me ha raccontato cose...