acqua bene comune
Il successo per la raccolta delle firme contro la tentata privatizzazione dell’acqua pubblica dimostra il baratro che divide gli interessi delle persone comuni, che vivono ogni giorno e si preoccupano della loro e dell’altrui qualità della vita, da quelli dei politici che facendo finta di occuparsi dei problemi comuni in realtà brigano ormai esclusivamente a vantaggio di chi vuole arricchirsi speculando e appropriandosi dei beni comuni.
Purtroppo i mezzi di comunicazione più alla portata di tutti, penso alla televisione, hanno tradito in gran parte la loro missione educativa e informativa e propongono una visione della società totalmente falsa e molto diversa da quella reale, impedendo a molti di rendersi consapevoli di cosa si trama alle loro spalle. Ma il buon senso per fortuna ancora guida molti cittadini.
Così ogni qual volta ci si è dovuti battere per la difesa dei beni essenziali, tutte le persone comuni, al di fuori da ogni schema e pregiudizio, colore o personale appartenenza si sono mosse solidarmente, sconfessando con la loro semplice,ma ferma azione, l’operato di chi si era convinto che gli italiani fossero ormai un popolo credulone e facilmente manovrabile. Certo su molti temi è difficile per molti accedere ad una informazione corretta e spesso non si è pienamente avvertiti di quali effetti a breve o lunga scadenza certe leggi apparentemente neutre possono avere sul benessere della popolazione.
Per le asociazioni che si battono volontariamente a difesa dei beni naturali non è facile mantenere alto il chi va là, a differenza dei partiti e delle imprese che possono investire in pubblicità a loro favorevole notevoli risorse economiche nel tentativo di orientare favorevolmente l’opinione pubblica. Per questo, malgrado tali difficoltà, l’adesione massiccia alla richiesta di referendum popolare è stata una grande vittoria. Purtroppo essa è solo il primo arduo gradino; l’altro sarà quello del referendum vero e proprio che dovrà ottenere una massiccia adesione, cosa che appare difficile visti i risultati di molti referendum effettuati in passato. Tutti quelli che hanno a cuore una comunità solidale, libera di decidere come voler vivere e con piena disponibilità dei beni comuni hanno di fronte un grande impegno nelle attività d’informazione e convincimento. Penso però che l’azione del passaparola, sia attraverso la rete, ma anche i contatti personali possa portare a risultati notevoli.