Guardatelo, non è tenero? Lo agganciate allo specchietto retrovisore e lui se ne starà lì buono, a dondolare dolcemente, cullato dalle vostre curve e dai vostri cambi di velocità.
E oscillando, lui, senza costi aggiuntivi, sprigionerà un aroma a scelta che aiuterà a proiettare la vostra auto tra i luoghi più desiderati da visitare, dove magari rilassarsi per un due trecento chilometri o, chessò, tirarsi giù le braghe in attesa di movimenti sussultorio-erotici.
Ma senza l'Arbre Magique, scordatevi che tutto ciò possa accadere.
E poi, in ultima analisi, il suo pendolare, mentre vi state inerpicando per un passo alpino, il suo sistemarsi proprio davanti ai vostri occhi impallando il vostro sguardo prima di una curva cieca o magari allo sbucare di uno SCANIA in sorpasso, non può che rendere più stimolante la guida, oltre a tenervi all'erta.
Ecco, questo è ciò che avrei potuto imbastire se fossi stato avvocato e mi fosse stata assegnata la difesa d'ufficio dell'Arbre Magique, ma così non è, per fortuna.
Perché l'ho in odio il fottuto alberello, anzi no, ho in odio chi si ostina ad agghindare la sua auto con l'Arbre Magique.
Perché, mi chiedo, dagli anni Settanta, di tutte le cose che potevano arrivare fino ad oggi, tipo il Rischiatutto, le clic-clac, i fotoromanzi Lancio, il Piper (gelato), i miniassegni, le Superga bianche, il Geloso, il Purity auto (!), Toni Astarita, tra tutte, proprio 'sto fetente d'alberello doveva arrivare?
E quando guido la macchina di mia sorella mi piglia male.
p.s. ovviamente i Francesi, e cmq anche la loro difesa è d'ufficio, non c'entrano un emerito coll'invenzione del signor Little Tree, che è born in USA.