Una spirale in discesa senza un’apparente via d’uscita quella dei quotidiani italiani, costretti ad accusare ancora una volta una vertiginosa perdita di copie diffuse secondo i dati pubblicati da Ads (Accertamenti diffusione stampa) e relativi al mese di gennaio 2011. Nemmeno i primi della classe si salvano dalla pioggia di segni meno del primo mese dell’anno: a partire dal Corriere della Sera, che si attesta a quota 489mila ma nel confronto con gennaio 2010 ha lasciato sul campo circa 40mila copie, registrando un poco incoraggiante -7,4%.
Se Atene piange, però, Sparta non ride: Repubblica limita poco di più i danni, restando salda al secondo posto assoluto con 449mila copie ma soffrendo un calo del 6,3% che vale oltre 30mila copie in meno; La Stampa e Il Sole24Ore, nel frattempo, in un anno perdono circa 20mila copie a testa (-6,8% per entrambe le testate) e si ricollocano al terzo e quarto posto della graduatoria con rispettivamente 278mila e 267mila copie diffuse.
Chi tiene il passo sembra essere invece Il Giornale di Sallusti, proprio all’indomani dell’abbandono del direttore uscente, che riesce a contenere le perdite a poco meno di 3mila copie e a far segnare una frenata dell’1,5%. Assente Il Fatto Quotidiano, non ancora inserito nel sistema di tracking di Ads, perde terreno anche il nuovo Libero dalla doppia conduzione (-6,5%, ovvero -7mila copie da un gennaio all’altro), che scende a quota 105mila ma che non ha potuto godere al 100% dell’effetto Feltri, rimasto “silenziato” fino al 3 marzo per effetto della sospensione comminatagli dall’ordine dei giornalisti per l’affare-Boffo. Si vedrà tra qualche mese, quando usciranno i dati relativi alle diffusioni dei quotidiani da marzo in avanti, se il cambio di casacca della velenosa penna milanese avrà sortito per Libero l’effetto sperato da Maurizio Belpietro.