GlobalWebIndex ha rilasciato i risultati del suo Media Consumption Insight Report relativo al terzo trimestre 2014. Nel rapporto viene analizzato il tempo speso nel consumo dei media tradizionali rispetto a a quelli digitali. I risultati sono relativi a 32 mercati, nazioni, Italia compresa, e si basano su interviste condotte ad un campione di oltre 40mila utenti di internet.
Emerge come su 32 nazioni siano solo 6 quelle dove il tempo dedicato ai media tradizionali è superiore rispetto a quello digitale. Per quanto riguarda specificatamente il nostro Paese il gap è meno accentuato rispetto ad altre nazioni ma comunque i media digitali superano quelli tradizionali.
Se il consumo di televisione e radio resta ancora fortemente ancorato ad una fruizione tradizionale, sono invece i quotidiani il medium che, ad esclusione della fascia d’età 55–64 anni, viene consumato prevalentemente online.
In tutti i Paesi presi in considerazione è il social networking l’attività prevalente svolta online. Se a questo aggiungiamo il micro blogging [Twitter] e la lettura/produzione di contenuti sui blog, l’area social arriva a pesare mediamente il 50% del tempo speso online.
Complessivamente il consumo di TV online e dei quotidiani si equivale — entrambi con il 12% del tempo speso — , inferiore quello della radio al 10%.
Il grafico di sintesi sotto riportato mostra il dettaglio per ciascuna nazione, Italia compresa. Ed è proprio il nostro Paese, dopo le nazioni delle “economie emergenti”, ad essere quello con il maggior tempo speso online, addirittura più che gli Stati Uniti, ed una quota molto rilevante di tempo dedicato ai social.
Considerando il basso livello di penetrazione di Internet rispetto a buona parte delle altre nazioni prese in considerazione è evidente come chi usa la Rete la usi con intensità maggiore.