Dignità autonome di prostituzione: spettacolo/bordello con poesia.

Creato il 02 giugno 2010 da Daniele7

Dignità autonome di prostituzione

Trovarsi una sera al teatro Quirino di Roma, un luogo sacro e rispettabile, con l’intento di vedere uno spettacolo come tanti altri, forse un pizzico più originale, e assistere invece a ‘Dignità autonome di prostituzione’ non ha prezzo: solo la sorpresa e lo smarrimento valgono il biglietto. All’entrata vengono dati allo spettatore 4 dollari facsimile per poter pagare le puttane e i puttani del grande bordello, che avranno il dovere di contrattare le loro preziose prestazioni artistiche (finiti i soldi, finite le prestazioni, perciò attenzione alle scelte che fate!). Una volta entrati ecco che un maitresse in sedia a rotelle ci conduce sul palcoscenico, che ha un ruolo infinitamente marginale in questa occasione, perchè le prestazioni vengono consumate per lo più nei camerini. Il primo sentimento che nasce nello spettatore, ve lo posso assicurare, è un senso di straniamento e capogiro e ci si mette una mezzora per capire cosa sta succedendo e iniziare a farsi adescare dai dipendenti del bordello; poi il divertimento, le lacrime, l’ammirazione, la compassione, la simpatia. Sembra di vivere in un sogno, costellato da personaggi quasi felliniani, sicuramente improbabili, che vendono la loro arte: da Nannarella all’inquisitore, dal pappone al travestito, dal soldato alla mogliettina. Una grande festa apparecchiata apposta per noi, un grande circo dove tutto è eccesso e follia, dove tutto è davvero reale, anche i sogni. Uno spettacolo che si chiude dopo circa 4 ore con un grande numero corale sul palco, tra schiamazzi e canzoni, tra balletti e luci distratte. Ma cos’è questo spettacolo? Puro divertimento? Una feroce satira sociale? Uno sfogo poetico? Una richiesta d’aiuto e fantasia? E’ tutto questo ma anche nessuna di queste cose: qualunque definizione lo svilirebbe, lo condurrebbe a morte certa (come tutte le definizioni in genere no?).
Il cervello di tutto ciò, il direttore di questa orchestra scalcinata e poetica è Luciano Melchionna, attore e regista teatrale e cinematografico, autore di ‘Gas’ (2005) e del conturbante ‘Ce n’è per tutti’ (2009).
Quindicesima edizione dello spettacolo/bordello più famoso del mondo: più di 23000 spettatori in 98 repliche. Questa volta al Casale della Cervelletta in Via della cervelletta 1 (Via di Tor Cervara) a Roma dal 26 maggio al 2 giugno, dalle 21 all’una di notte.
Il miracolo dell’invenzione non è mai stato così vicino.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :