Magazine Diario personale

dilemma

Da Leucosia

questo inizio settimana si annuncia carico di dubbi amletici. ho la casella di posta intasata di offerte di lavoro come redattore articolista web.  a leggerle poi ci si accorge che sono davvero poche le buone occasioni lavorative, forse perché al giorno d’oggi lavorare per il web scrivendo articoli non è ancora intesa come un’attività remunerativa, ma piuttosto un passatempo, un hobby una forma di svago culturale? scrivere per la gloria ecco sinceramente non mi va…proprio per niente. perché è proprio per questo motivo che ho dato appena un mese fa le dimissioni dal periodico online presso il quale collaboravo.  sì proprio quel periodico che mi aveva tanto coinvolta nel suo progetto redazionale, con la possibilità di raggiungere alla fine il tesserino per l’OdG. infatti nella lettera in cui chiesi chiarimenti per la finalità dello stage c’era scritto a chiare lettere che bastava assumersi l’impegno di scrivere un tot di articoli al mese seguendo la linea editoriale della testata. e insomma un paio di anni e poi si avviavano le pratiche per il tesserino. e invece cosa scopro ai primi di settembre? innanzitutto mi arriva una mail dal supermegagalattico direttore – un mail molto poetica et aulica, nella quale paragonava il periodico a un vascello che solcava gli sterminati mari dell’editoria, e noi fidi redattori eravamo i suoi nocchieri. all’inizio non diedi peso alla mail: mi sembrava la solita missiva nella quale spronava a fare di più e meglio. ma questa volta allegava un nuovo decalogo nel quale c’erano delle nuove regole: in pratica tutti coloro che erano stati assunti come stagisti a partire dal mese di febbraio dovevano considerare i loro articoli pubblicati sino a quel momento come un semplice periodo di prova.

…un periodo di prova?!? così la mia collaborazione diventava un semplice periodo di prova, dall’oggi al domani? deciso così senza tener conto degli accordi precedenti. ci sono rimasta malissimo e come me tanti altri redattori tanto che di comune accordo  abbiamo deciso di abbandonare la testata. e dire che la testata era pure registrata all’albo e gode di una certa notorietà

ora capite bene che sono rimasta scottata -diciamo così-  da tutta questa vicenda e che vedersi cambiare le regole in corso d’opera non è certo cosa piacevole. purtroppo internet penso riservi ancora parecchie di queste delusioni virtuali.

tuttavia adesso mi trovo per così dire a piedi…e nello stesso tempo l’idea di spedire il mio cv unito a un articolo di prova per poi constatare l’ennesima fregatura non mi garba per niente!

detto ciò,  voi cosa mi consigliate?

 



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