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Dimagrire senza dieta, Raffaele Morelli

Creato il 23 agosto 2013 da Serenagobbo @SerenaGobbo

Dimagrire senza dieta, Raffaele Morelli
Morelli non mi piace. Non avendo TV, l’ho visto poco, ma quelle poche volte mi ha fatto l’impressione di un furbone che cerca visibilità.
E questo libro me lo conferma.
Intanto mi dà fastidio che uno psicoterapeuta, per citare una frase dall’Orlando della Woolf, lo faccia ricorrendo ad un sito di citazioni… un intellettuale serio dovrebbe trovare le frasi necessarie ai suoi saggi, direttamente sui libri, non in compendi.

Inoltre, cita un sacco di sondaggi: chi li ha fatti, con quali fini, da chi erano foraggiati? Non c’è niente di più parziale di un sondaggio.

Alcune esperienze riportate sembrano favolette: come la tipa che perde 5 kg solo cambiando pettinatura, o robe del genere.

Alcune soluzioni sembrano più delle nuove dipendenze, che delle vere soluzioni: se una donna inizia a comprarsi biancheria intima per non mangiare, mi suona come un surrogato poco salutare. Non tanto per la biancheria in sé, ma per il bisogno di dipendere da qualcosa di esterno per star bene. E alla fine, i consigli di Morelli girano tutti attorno all’attività (“frenetica”) e agli acquisti compensatori.
C’è un’unica idea di fondo, ed è quella che per dimagrire bisogna “fiorire”: fare cose nuove, riscoprire gli antichi sogni, prendersi cura di sé, essere presenti ogni momento.
C’era davvero bisogno di un altro libro con questi messaggi? Che ripete in continuazione la stessa cosa solo con parole diverse?
Mi secca ammetterlo, ma forse, per come funziona la nostra testa, sì.

I suoi consigli sono i soliti buoni consigli che ci dimentichiamo ad ogni pie’ sospinto, e non mi riferisco solo all’aspetto del dimagrimento:

“Voler essere normale, e cioè come tutti gli altri, è una delle cose che rende più fitta la nebbia della nostra anima, anche se, superficialmente, ci sentiamo sereni solo quando abbiamo dei modelli da imitare”.

“Prima occorre capire chi siamo, e poi verrà spontanea la cura di sé”.



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