Anche l’Italia pare si stia muovendo per diminuire l’IVA sugli ebook. Stando alle ultime indiscrezioni, infatti, il decreto legge per la tutela e lo sviluppo del patrimonio culturale prevederebbe una norma per la riduzione dell’IVA sull’editoria digitale. Ora la parola passerà al Consiglio dei Ministri ma lo scoglio più grande resta l’Unione Europea.
La situazione dell’IVA sugli ebook
Ad oggi gli ebook sotto sottoposti ad un regime di IVA del 22% in quanto sono considerati come beni e servizi digitali. Ciò li differenzia dalla tradizionale editoria cartacea dove l’IVA è ferma al 4%. I primi a lamentarsi di questo regime sono gli editori che da tempo chiedono l’equiparazione dell’IVA sia per i prodotti cartacei che per quelli digitali.
A quanto pare anche il Ministro Franceschini, grazie al nuovo decreto legge, si sta muovendo per tentare quantomeno di arrivare ad una diminuzione dell’IVA sugli ebook portandola dal 22% al 10%. Anche se il decreto passasse il vaglio del nostro Governo ci sarebbe un nuovo problema da affrontare: l’opinione dell’Unione Europea.
UE contro Francia e Lussemburgo
Il problema più grande però resta l’opinione dell’Unione Europea che sembra muoversi in controtendenza rispetto alla volontà dei governi e delle case editrici. Nel 2012, infatti, Francia e Lussemburgo avevano tentato la stessa strada proposta dall’Italia riducendo rispettivamente l’IVA al 7% e 3% ed erano incorsi in una procedura d’infrazione.
Sicuramente il tema dell’IVA sugli ebook resta un dibattito acceso: il movimento dell’Italia in questo senso è destinato a riaprire il dibattito. La speranza è che l’Unione Europea si renda conto della disparità di trattamento e accetti dei provvedimenti in questo senso permettendo all’editoria digitale di togliere un freno alla sua espansione.
Michela Assuntino
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