C’è l’autore che non ti ha mai convinto, quello dai romanzi “troppo impegnativi” o quello che ha collezionato fin troppi capolavori al punto da non sapere da quale iniziare.
- Diffidate delle raccolte “Tutti i racconti”. Nel 90% dei casi, infatti, questa tipologia di volumi non solo non contengono tutti i racconti dell’autore che avete intenzione di leggere, ma hanno anche il merito di snaturarli decontestualizzandoli dalla raccolta di appartenenza ed accostatandoli molto spesso a romanzi brevi che andrebbero letti in separata sede - Kafka docet -
- “Un racconto al giorno, leva il medico di torno”. Il mio consiglio è quello di immergersi in una short stories alla volta. Ogni racconto infatti rappresenta un piccolo universo che deve essere letto, assaporato, pensato e metabolizzato. Se avrete ancora dei conti in sospeso con il racconto precedente, non sarete mai grado di dedicare la giusta concentrazione di quello successivo.
- Evitate le prefazioni. Questa regola dovrebbe valere per ogni tipologia di lettura. Chi cura le prefazioni, infatti, porta il lettore ad assumere un unico punto di vista che renderà la vostra lettura piatta e prevedibile. La bellezza di una raccolta di racconti, infatti, sta nella sua varietà. Assumendo solo un unico punto di vista e ricercando sempre e solo un’unica interpretazione, si rischia di diventare un lettore miope. Varietà è bellezza, bellezza è varietà: una raccolta di racconti, anche se monotematica, vuole consegnarvi più punti di vista e far cadere lo sguardo sulle infinite sfumature dell’animo umano. Bellezza è varietà, non pigrizia. Provate a coglierla voi, senza che siano altri a dirvi dove, quando e perché esclamare: "WOW!".
Leggetelo, assaporatelo e vivetelo: buon racconto a tutti!
Alla prossimaDiana