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Dimmi il tuo nome o fanciullo

Creato il 19 dicembre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Dimmi il tuo nome o fanciullo

Sai, da te avrei voluto solo un’abbraccio. Che guardandomi negli occhi, con un sorriso mi dicessi “ti amo”, o più semplicemente “ti voglio bene”.
Pretesa la mia abbastanza azzardata lo so, futile illusione, masochistico pensiero. Ma aggrapparmi al sogno prodotto dall’idea fu l’unica cosa a rendermi felice. Ogni volta che ti vedevo abbracciare qualcun’altro, anche per gioco, per burla, venivo assalito dalla gelosia. Non lo davo a vedere, ma nella tristezza del momento sarei voluto essere al loro posto.
Anche quando sedevamo o camminavamo vicini ero tentato dall’impulso di stringerti la mano o afferrarti dolcemente il mignolo.
Follia.

Ciò ci ha portati qui oggi, giocatori ignari di un bizzarro balocco chiamato “sentimento”. Tu legato esanime a quella sedia, io di fronte a te a blaterare brandendo il pugnale che tu mi regalasti. E poi ci sono loro, la pietrificata platea, immobili ad osservare il dramma di un contorto Romeo, un appassionato e pazzo Otello.
Shakespeare ora ci farebbe morire per ricongiungerci nell’eternità, ma questa non è poesia, è la pazzia frenetica del mondo contemporaneo. Tu vivrai, loro racconteranno questa storia da diverse angolature, ed io… Io finirò al Inferno.

(Un racconto di Nicoletti Arrigo)


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