Magazine Diario personale

Dimmi quando, quando quando...

Da Marquisdelaphoenix @MarquisPhoenix

 

Dimmi quando, quando quando...

I tuoi occhi, lo sai, hanno una forma particolare.

Sembrano una mezzaluna rovesciata,

perciò li trovo esotici ed arabeggianti…

Sono fatti in modo da esprimere un po’ la tua tristezza

Un po’ la tua diffidenza,

specie quando sei di profilo.

Sembra quasi che tu scruti  le persone.

Cosi farai con me, lo so,

quando mi avvicinerò a te,

quando ti verrò incontro per la prima volta…

Ti prenderò il viso tra le mani,

poggiandole su quelle guance cosi lisce, cosi slanciate…

E ti scalderò le gote.

Mi scruterai e ti chiederai,

proprio con quegli occhi,

cosa succederà.

Se ti farò soffrire,

se sarò la persona giusta per te.

E sarà quel tuo sguardo misto di inquietudine e tristezza.

Il calore delle mie mani ti rassicurerà un poco…addolcirà il tuo sorriso.  Un poco…

E delle pieghine spunteranno ai lati delle tue labbra.

Mi chinerò verso di te.

Occhi su occhi.

Si scruteranno le iridi,

nel tentativo di capire cosa sentiamo in quel momento.

Ti sussurrerò delle cose, con timidi movimenti delle mie labbra.

Piano, senza distogliere lo sguardo dai tuoi occhi.

Sembra quasi che i nostri occhi parlino un loro linguaggio mentre le labbra avviano un discorso a parte.

Abbiamo atteso cosi a lungo quest’incontro che,

forse,

ogni parte del nostro corpo vuole parlare col suo omologo.

Anche la pelle.

Ormai siamo cosi vicini che i nostri nasi si sfiorano ed è un brivido…

Anche i nostri petti si sfiorano. Il tuo, cosi generoso e morbido, preme sul mio e vi aderisce piano.

Con dolcezza ma senza che tu ti ritragga…

Ed arrossisci.

Arrossisco anche io e sul mio viso compaiono quelle fossette che tanto adori.

Vorremmo tanto che il mondo attorno a noi sparisse, per lasciarci un po’ soli.

Siamo cosi vicini, respiriamo l’aria l’uno dell’altro.

Si ingenera una particolare bolla di calore tra noi due…all’altezza delle nostre bocche…

I nostri occhi si dilatano e, quasi in sincronia, le nostre teste si inclinano di lato, specularmente.

Chiudi un poco gli occhi, sempre di più.

E quella distanza scompare, quella magica bolla non trova più spazio.

Le nostre labbra si poggiano le une sulle altre. Intensamente. Con un espressione di sorriso, bagnato a mal’appena dalle lacrime che iniziano a scorrere, per la commozione, dai nostri occhi.

Più bello di così non poteva essere, e quelle lacrime sono la benedizione sul nostro neonato…

Amore.

 

Marquis


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