Come dice la madre del protagonista di questo romanzo, devono accadere due cose brutte prima che accada una cosa bella.
Io quindi ho dovuto leggere due romanzi brutti, di autori tra l’altro blasonati e molto publicizzati, prima di imbattermi in questo intelligentissimo romanzo di Maurizio Asquini. Si intitola “Dio Ingannatore”, della Caputo Edizioni e so che questo titolo ha suscitato molteplici reazioni di protesta da parte di molte persone che hanno sentito offeso il loro spirito religioso. Probabilmente nessuno tra queste persone ha letto veramente o capito il libro, nel quale nulla di offensivo verso la religione è presente, Anzi! A ben vedere io ci ravviso una sorta di pietas, da parte dell’autore, verso uno dei protagonisti, macchiatosi dei peggiori reati nella storia delll’umanita. Un portentoso esempio di perdono, una delle massime espressioni virtuose della religione cattolica cristiana.
Fortunatamente non tutti si sono fermati superficialmente al titolo, ma hanno approfondito il testo; prova ne è il numero di premi e riconoscimenti letterari che ha ottenuto.
Il libro è proprio di quelli che piacciono a me. Nascosto tra le crepe di una scrittura semplice, fintamente infantile si nasconde il profondo mistero della vita, le sue ineffabili contraddizioni, il suo mistero insondabile per noi umani. Una storia che prende l’avvio in modo apparentemente convenzionale, ma via via si trasforma in qualcosa di bizzarro, affascinante, di straniante anche, proprio per il particolare e originalissimo rapporto che si instaura tra i due protagonisti (un ex gerarca nazista e un ragazzino con problemi cognitivi) che ti tiene incollato alle pagine fino alla fine. Un libro che inizialmente sembra piano, intimo, ma lentamente acquista una forza dirompente, rivoluzionaria direi. Da minimalista a massimalista. Per certi versi ha una potenza religiosa, si. Consiglio fortemente la lettura di questo libro, che oltre ad essere scorrevole e molto piacevole nella lettura ha una qualità tipica dei romanzi intelligenti. Dopo che lo hai chiuso, resti a guardare fuori dalla finestra e a riflettere per un po’ di tempo…
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