Ormai nessuno parla più di niente. Non fanno altro che vomitare tutto quello che hanno visto in TV, sentito alla radio, o guardato su Internet. Quando è stata l'ultima volta che hai avuto una conversazione senza che qualcuno stesse messaggiando o fissando uno schermo? Una conversazione su qualcosa che non fosse celebrità, gossip, sport, o politica spicciola. Qualcosa di importante. Qualcosa di personale. Frank, God Bless America
Dio maledica l’America. Dio maledica i reality e i talent-show. Dio maledica i film americani fatti con lo stampino. Dio benedica invece l’America che ancora riesce a tirare fuori film del genere. Dio benedica Bobcat Goldthwait. Chi è Bobcat Goldthwait, a parte uno con un nome davvero strambo ma comunque degno della benedizione di Dio? Bobcat Goldthwait è conosciuto più che altro come Zed di Scuola di polizia. Questo tipo qui…
Come regista ha invece fatto Il papà migliore del mondo con Robin Williams, che a questo punto mi andrò a recuperare, ma è con questo God Bless America che rischia di diventare un nome cult e non più solo per essere stato Zed di Scuola di polizia. Per quanto uno che si chiama Bobcat Goldthwait possa diventare un nome di culto…
La storia che racconta in questo God Bless America, da lui anche sceneggiato, è una sorta di Bonnie & Clyde rivisitato ai tempi dei reality-show e della tv spazzatura. È anche una sorta di Assassini nati - Natural Born Killers (quasi) senza implicazioni sessuali ma con un uguale senso di disprezzo e feroce ironia nei confonti dei media americani. Va detto che lo stile registico del Bobcat è molto meno elaborato, visionario e inventivo rispetto a quello di un Oliver Stone e molto più lineare, televisivo e patinato. A livello visivo quindi God Bless America non è un capolavoro assoluto, ma a livello di idee si rifà alla grande. La sua cattiveria non ha infatti nulla da invidiare allo script tarantiniano, dallo stesso Tarantino poi disconosciuto dopo le modifiche apportate da Stone, e riesce a rendere alla grande tutte le contraddizioni della Grande America attuale laddove avevano fallito varie altre pasticciate pellicole recenti, come Super e Red State.
Bobcat guarda al mondo dei reality, dei talent e in generale della società consumistica americana partendo con un sorriso sulle labbra. Via via però il suo ghigno si trasforma in una smorfia di tristezza e di rassegnazione e finisce nella disperazione. Bobcat fotografa un’America patria del libero mercato, ma annientata culturalmente. Un paese in cui l’American Dream è diventato quello di essere derisi pubblicamente a un talent-show. Un paese passato dall’American Dream all’American Idol. Un paese in cui tutti sono anestetizzati dalle minchiate sparate dalla tv e retweettate su Internet, al punto da non saper distinguere più ciò che è importante e cosa no. Cosa è reality e cosa è fiction. Un paese in cui la violenza è diventata talmente un’abitudine che per parecchio tempo nessuno si rende nemmeno conto della carneficina compiuta dai due protagonisti del film.
"Don, chi è quel tizio al tuo fianco?"
"Non lo so, ma sono sicuro di averlo già visto da qualche parte..."
Quindi quest’uomo è comparso in Mad Men, The Artist e God Bless America, ovvero tre tra le migliori cose viste negli ultimi anni. Roba che attori molto più quotati e glamour di lui si possono solo sognare. Ah, è pure il fratello di Bill Murray. Cosa mica da tutti, essere i fratelli di un mito come Bill Murray e cercare di costruirsi, riuscendoci, una propria dignitosa carriera attoriale personale. In God Bless America, Joel Murray è un uomo divorziato, la sua figlioletta non lo sopporta, viene licenziato dal lavoro che svolgeva da più di 10 anni per un motivo assurdo e gli viene pure diagnosticato un cancro. È ormai un uomo disgustato da tutto ciò che lo circonda al punto da meditare il suicidio. Ma quando vede in tv l’odiosa viziatissima protagonista di un reality sullo stile di My Super Sweet 16 su Mtv, decide di cambiare i suoi piani… Come dargli torto? Vedere programmi stile My Super Sweet 16 può rappresentare davvero una di quelle che gli americani chiamano “life changing experience”.
Dio benedica Tara Lynne Barr, la sorprendente giovane protagonista femminile. Classe 1993, questa è un’attrice che se non si brucia è da tenere seriamente d’occhio in prospettiva futura. Nel film è la ragazzina che diventa complice di Joel Murray nei suoi intenti malefici contro l’America cancellata dai reality-show. Loro due, Frank e Roxy, metteranno in scena uno show omicida personale, con un’avventura on the road, come detto, da nuovi Mickey e Mallory Knox. Il cognome Knox vi ricorda qualcosa? Qualche altro “presunto” omicida? Potrei definirli anche dei Bonnie & Clyde 2.0, ma so che questo potrebbe farli incazzare parecchio e quindi evito.
Dio benedica la Darko Entertainment, casa di produzione di questa pellicola che, come si può facilmente evincere dal nome, è di proprietà di Richard Kelly, il paparino di Donnie Darko. Dio benedica Richard Kelly e Donnie Darko. Dio maledica chi bollerà questo film come un’apologia della violenza. E non avrà quindi capito nulla. Dio maledica Internet, che permette la diffusione di un mare di video idioti. Ma Dio benedica Internet, che permette anche la diffusione di un film del genere, altrimenti difficilmente (molto difficilmente) recuperabile nei cinema o in tv. Ho goduto per ogni istante della visione di un film del genere. Vabbè, diciamo tranne negli istanti in cui se la prende (ingiustamente) con Juno e Diablo Cody. Dio benedica God Bless America, il film americano sull'America più perfidamente intelligente degli ultimi mesi/anni/secoli. (voto 8/10)