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Dioniso è un girasole

Da Spaceoddity
Non ho mai dubitato d'essere vivo. E, anche adesso che scrivo del mio destino, insomma: del mio fato, sul mio taccuino cancellato con la gomma d'altre storie, vago sereno tra le scorie di domani, di ieri, di un ricordo osceno di quel che sono sempre.
Non per me sia, chiaro, ma in rapporto a dei d'altre tempre: guardiano d'un faro, in ginocchio al porto dove salpò quella vela, vidi la veste abbandonata alle spalle e lo sguardo che cela l'uomo che perdette. Nato a valle di saette lanciate dal nume maliardo, non a caso mi mancò l'acume dell'amore, la speranza che varcò il vaso di Pandora, così pure il colore del giorno che indora ogni prato di luce che avanza.
Luce che piove, luce che stilla soave, nella notte si fredda la pelle tranquilla. E la mia, qui tra sbarre e celle d'ombre, sprofonda nell'impura girandola di perle sporche: un cristallo d'ambra inciso senza cura, la vita che ti taglia, pur amandola.

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