Con l’avanzare della Tecnologia e il miglioramento dello stile di vita legato ad essa nascono, insieme ai tanti benefici, anche alcuni disagi o patologie.
Oggi parleremo della Dipendenza da Internet che racchiude in sé diverse forme e sottocategorie: la Dipendenza dai Social network, dal Sesso o dal Gioco su Internet.
Noi faremo qualche riflessione sulla Dipendenza appunto relativa ai Social Network.
Al giorno d’oggi, così come riportano le statistiche, Il 73.5% degli italiani usa lo smartphone ed il 46% utilizza Facebook ,dati in crescita esponenziale dal 2008 ad oggi.
Fatto sta che questa crescita esponenziale ha fatto si che l’essere umano abbia modificato alcune sue abitudini in modo drastico.
Mentre prima telefonavamo all’amico una volta al giorno per sapere come stava, oggi abbiamo la possibilità di scambiare due chiacchiere con lui in tempo reale 24 ore su 24 tramite Facebook, Whatsapp ed altri social e fin qui tutto ok.
Il problema sussiste quando inizia a nascere una vera e propria assuefazione.
Secondo uno studio condotto dall’ Università del North Carolina sembra trovare spiegazione scientifica nella sindrome del “like”: ad ogni notifica segue un rilascio di dopamina, sostanza coinvolta nelle dipendenze.
Quante volte ci capita di essere seduti in un locale e guardando intorno a noi vediamo, nella maggior parte dei casi, persone “incollate” al proprio smartphone che inviano “whatsappini”, postano foto o aggiornano stati?
Questo è proprio quello di cui stiamo parlando, Dipendenza da Social Network.
Questa nuova sindrome purtroppo ha molti lati negativi, soprattutto per gli adolescenti.
I giovani trovandosi in una fase della vita in cui non hanno ancora delle certezze, né un’identità definita, passano la maggior parte del loro tempo sul web perdendo così ogni contatto con la realtà ed anche la voglia di vivere i rapporti in maniera più concreta e “umana”.
Sommando le ore che, i giovani trascorrono tra PC, Tablet e SmartTV, arriviamo ad una media compresa tra le 8 e le 9 ore, tutto tempo prezioso che abbiamo tolto alla vita reale che è fatta di rapporti creati con il tempo e con la conoscenza non virtuale tra individui, rendendo davvero concreta la possibilità di ammalarsi di questa nuova patologia.
Le persone adulte, che a differenza dei giovani, conducono una vita meno social e quindi più casalinga subiscono l’effetto in modo diverso ovvero credono di aver ritrovato la giovinezza perduta attraverso le milioni di interazioni che al giorno d’oggi hanno su internet.
Alcune disertano il lavoro, altre rinunciano ad uscite con amici o con nuovi partner, proprio perchè entrati nel giogo dei social, hanno sviluppato varie forme di inibizione legate all’interazione reale con gli altri.
In alcuni soggetti più deboli possono manifestarsi stati d’ansia ,tachicardie o stati depressivi che compromettono davvero la loro vita “reale” al punto da tenerle segregate in casa davanti al Pc.
Come dice un vecchio proverbio “Poco, poco anche il veleno fa bene” e quindi il consiglio che possiamo dare noi è di interagire quanto basta con il mondo virtuale leggendo notizie, “girando su Facebook” e ricercando tutti i propri interessi senza però modificare il proprio stile di vita e le proprie abitudini”reali”.
Ogni tanto lasciamo il nostro Smartphone o il nostro Tablet in auto e facciamoci un bella e sana passeggiata con il nostro migliore amico o con il nostro partner, riscoprendo così il piacere della vita fatta di interazioni reali, emozioni tangibili e sensazioni concrete.