Quel che ammiro sconfinatamente della musica di Christian Wolff è che riesce a non dire nulla (o meglio a dire il nulla) senza annoiare mai. Non so assolutamente capacitarmi di come faccia. E’ l’unico compositore capace di fare una cosa del genere. Ed è, conseguentemente, l’unica musica che io conosca sulla quale sia impossibile costruire una qualsivoglia retorica. (Voglio dire: qualsiasi cosa scrivi, dici sempre ‘qualcosa’, no? Quello che fai, anche il minimo balbettio, è sempre affetto da clichés, modelli, abiti mentali. Ecco, lui no. Lui è capace, ripeto, di non dire nulla anche con diecimila note. Cage definì meravigliosamente la sua musica “la musica classica di una civiltà extraterrestre”. Insomma, lo adoro. A volte lo amo ancora più di Feldman).
PS1 E’ la vera ‘musica bianca’ che cercava Satie. In confronto, Satie stesso è Brahms. PS2 Altra riflessione: Cage, a volte, è molto noioso (e questo è consono alla sua poetica all-inclusive. Cage infatti non cercava in nessun modo di evitare la noia. Nella sua concezione della musica la ‘noia’ ha pari dignità dell’entusiasmo o di qualsiasi altra emozione).